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Il razzismo nazista

Razzismo nazista: Hitler intendeva formare una generazione di tedeschi interamente nuovi, e a questo scopo occorreva estirpare il cristianesimo e sostituirlo con un nuovo culto: la religione del sangue partiva da alcuni dogmi: la potenza superiore del Volk (ariano e tedesco); l'affermazione di questa potenza comportava la sottomissione assoluta al Fuhrer; il Fuhrer era il solo a poter cogliere in modo infallibile i comandamenti dell'anima della razza. Poiché il nucleo dell'ideologia era la sacralità del sangue e della razza, l'adorazione di quest'ultima doveva avere carattere centrale. 
Scopo del nazismo era salvare la Germania dalla catastrofe, rappresentata dall'alterazione del sangue tedesco. La contaminazione fisica era la via alla catastrofe e il maggior rischio era considerato la presenza degli ebrei. Nel '35 fu approvata una legge che, oltre a privare gli ebrei della cittadinanza, proibiva loro matrimoni o rapporti extraconiugali con tedeschi. Il razzismo si concretizzò nelle leggi razziali del '35 e nella notte dei cristalli. Gli ebrei hanno subito persecuzioni fin da tempi molto remoti. In epoca romana quando il cristianesimo divenne religione ufficiale dello stato vennero proibiti i matrimoni tra ebrei e cristiani. 
Nel corso della storia la Chiesa assunse nei confronti degli ebrei ora provvedimenti restrittivi e di condanna, ora di difesa. In Inghilterra Edoardo I nel 1290 espulse tutti gli ebrei dal regno. Nel 1306 Filippo il Bello fece incarcerare in una notte la maggior parte degli ebrei di Francia e in Spagna molti furono costretti alla conversione (marrani) finché nel 1492 fu firmato un decreto di espulsione di tutti gli ebrei dalla Spagna. La situazione degli ebrei fu generalmente buona in Polonia e nei paesi dell'est. Molti stereotipi hanno presentato gli ebrei come avidi trafficanti di denaro. Uno degli episodi più noti dovuti al pregiudizio antiebraico fu l'affare Dreyfus. Diversa è la matrice ideologica, politica e religiosa (non razziale) dell'antisemitismo arabo sorto in seguito alla costituzione dello stato d Israele (1948). 
La critica antropologica considera errato parlare di "razza" ebraica. 

Tratto da ANTROPOLOGIA SOCIALE E CULTURALE di Giulia Dakli
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