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Standardizzazione dei punteggi


La codifica finora vista ci porta ad avere dei punti grezzi che non posso essere confrontati tra di loro. I punteggi per esser confrontabili devono essere standardizzati.

Decidere se lo standard è il requisito minimo, la media o il massimo ottenibile

Per poter interpretare adeguatamente i dati ottenuti attraverso un test è necessario poter confrontarli con dei criteri di riferimento.
Alcuni test prendono come riferimento il livello massimo, ovvero confrontano i dati ottenuti con quelli che considerano essere i livelli ottimali di quella caratteristica, cosi da poter affermare o meno che i soggetto rientra in un livello ottimale.
È il caso di alcuni test neuropsicologici che prendono come punto di riferimento la “normalità”, cioè la capacità di rispondere a certi stimoli come rispondono persone che non hanno subito danni del SNC.
Altri test prendono come riferimento un livello minimo, ovvero delineano quali sono le competenze minime necessarie per poter fare qualcosa (è il caso dei test di accesso ad alcuni corsi).
Nei casi più diffusi invece viene preso come livello di riferimento la tendenza centrale, supponendo che l’individuo medio sia “normale”.


Tratto da I TEST IN PSICOLOGIA di Antonino Cascione
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