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Regole del gruppo


In tutte le tipologie di gruppo,esistono delle regole prefissate. La trasgressione di tali regole deve essere interpretata come un sintomo di difficoltà all’interno del campo. I problemi vanno quindi discussi, capiti, analizzati e non sanzionati.
Le regole sono molteplici:
Impegno alla presenza e partecipazione attiva: nel concetto di gruppo si ha la regola implicita del dover presenziare agli incontri e partecipare in modo attivo a tutte le attività. In caso di assenza, il membro non presente deve giustificarsi, informarsi dell’incontro una volta che questo è terminato, accetta le decisioni del gruppo prese in quell’incontro, incarica un membro di esplicitare la sua posizione circa l’ordine del giorno. Il gruppo notifica agli assenti le giustificazioni, tiene conto delle posizioni dell’assente, rinvia decisioni che lo riguardano e si impegna ad informarlo riguardo il lavoro fatto.
Il gruppo esiste solo nei tempi e negli spazi condivisi, che definiscono il gruppo a prescindere dal numero di partecipanti: se il gruppo si incontra nello spazio e nel tempo scelto,deve svolgere i suoi compiti a prescindere dal numero di partecipanti presenti.
Ciò che il gruppo decide, solo il gruppo può cambiare: una decisione presa dal gruppo non può essere trasgredita dal singolo nemmeno se questi è il leader. Se una decisione deve essere modificata, il gruppo è l’unico che può farlo come insieme.
I ruoli formalizzati vanno rispettati: un gruppo presuppone un certo numero di ruoli formalizzati (leader, capro espiatorio, coordinatore, segretario. Affidare un ruolo ad una persona significa concentrare su essa dei compiti specifici dai quali il gruppo può esentarsi.
Ogni incontro deve concludersi con un verbale/memoria: tutte le decisioni prese durante l’incontro vanno conservate nella memoria storica del gruppo, attraverso una sintesi dei contenuti affrontati e delle decisioni prese.
E’ necessario dedicare del tempo alla valutazione: è buona regola effettuarla ogni 3-4 riunioni, serve a far esprimere ad ogni membro la propria valutazione sulla riunione o sul gruppo.

Tratto da PSICOLOGIA DI GRUPPO di Adriana Morganti
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