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Principi metodologici dell’analisi del territorio

Principi metodologici dell’analisi del territorio 

L'analisi del territorio deve assumere una veste di ricerca-azione fondata sulla partecipazione. L'unità di analisi è la "persona nel contesto". Occorre evitare l'errore di cadere in un OBIETTIVISMO INGENUO che considera la realtà un campo di eventi indipendenti dal pensare e dall'agire del soggetto, però altro errore è il SOGGETTIVISMO RADICALE che, in maniera opposta, rende inconsistenti le dimensioni pratiche del contesto sociale. La psicologia di comunità ha l'esigenza di conoscere una realtà sociale e modificarla. Risorse e problemi devono essere contestualizzati in duplice senso: a) riportati alle conoscenze ed alle valutazioni che ne danno le persone, b)non sono definibili a priori prescindendo dalla situazione specifica. 
GUIDICINI 1998 distingue quattro tipi di analisi: socio-psicologica (attenzione sulle condotte umane e interazioni sociali in un contesto), socio-antropologica(studia le culture locali della comunità), socio-economica (studia l’organizzazione economica) e socio-ecologica (studia l’organizzazione spaziale della comunità). Un’analisi del territorio condotta dalla psicologia di comunità deve necessariamente integrare i quattro “tagli” proposti dall’autore e completarli con altri aggiungendovi, ad esempio, una specifica attenzione alle caratteristiche sociodemografiche della popolazione ed alle risorse ambientali, nonché ai fattori connessi con la percezione e la valutazione dei territori da parte di chi li abita. Estremamente importante è poi l’attenzione all’articolazione fra le dinamiche personali e quelle sociali. 
MELA, BELLONI, DAVICO 1998 propongono uno schema ove anziché riferirsi al territorio si ci riferisce all'ambiente (concetto polisemico). La classificazione proposta è su due assi: 1) fattori ambientali naturali e culturali, 2) gradualità dimensionale dei livelli di realtà della natura contrapponendo a un estremo il singolo individuo ed all’altro le più ampie entità aggregate. L'incrocio di questi due assi permette di ottenere otto dimensioni da cui è possibile osservare l'articolazione del concetto ambiente di un sistema sociale; le dimensioni sono: biopsicologica (biologia, psichiatria, psicologia clinica), biopsichica collettiva (caratteristiche demografiche della popolazione), influenze dall'ambiente naturale (biologia, ecologia animale e vegetale), influenze dalla natura inanimata (risorse e suoi vincoli atti indipendenti dall’azione dell’uomo), influenze socio-culturali (interiorizzazione dell’ambiente socioculturale), effetti della umanizzazione (intervento dell’uomo sulla natura), dimensione socio-culturale (valori, norme e istituzioni), azione umana sull’ambiente fisico e geologico (inquinamento, dissesto idrogeologico). 
Non si possono analizzare tutti i fattori in gioco nel determinare le caratteristiche di un territorio ne individuare tutte le cause personali e sociali dei problemi delle persone, c'è il rischio che la ricerca diventi fuorviante, è la relazione con il committente che indirizza la ricerca. 

Tratto da LA PSICOLOGIA DI COMUNITÀ di Ivan Ferrero
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