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Dal Neorealismo alla Commedia all'italiana

Dopo la fase più alta del Neorealismo cinematografico, dagli anni  '50 vengono proposti film meno impegnati e d'evasione, che preludono a quella commedia all'italiana poi dominante negli anni Settanta. Le opere migliori mettevano in evidenza alcuni caratteri tipici o acquisiti del popolo italiano: Poveri ma belli (1956) di Dino Risi, o I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli rappresentavano tratti italianissimi (come l'arte di arrangiarsi) poi divenuti quasi stereotipi.

Grande importanza ebbero per questi film i nuovi attori italiani, poliedrici come Sordi e Mastro-ianni,. Ad essi vanno aggiunti caratteristi brillanti, come il napoletano Totò (Antonio De Curtis), che si distinse per una comicità a volte surreale e per giochi linguistici rimasti celebri. Totò partecipò in seguito a film più impegnativi, come Uccellacci e uccellini (1966) di Pier Paolo Pasolini.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
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