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La tradizione cavalleresca fino all'Orlando furioso

I due grandi filoni che attraversano le poema, quello d'armi e d'amore, vanno ricondotti a due diverse tradizioni letterarie. La prima è quella epico-carolingia, con la Chanson de Roland (XI sec.), in cui si narra la guerra tra Cristiani e Saraceni sotto il regno di Carlo. La materia del poema, che per la sua ambientazione è detta Materia di Francia, trova successo nei paesi neolatini.

Il secondo grande filone è quello degli amori. Le sue origini remote sono nei miti celtici; ma la sua nascita è rappresentata dai romanzi arturiani del XII secolo. Mentre nell'epica carolingia il centro ideologico è un'impresa collettiva (la guerra santa), qui è in gioco la sorte di un singolo cavaliere.

Anche qui vi sono duelli e battaglie, ma non le guerre carolingie. Il cavaliere affronta una serie di  di avventure (la quÍte), e scopre così il proprio destino e la propria identità. Il romanzo bretone o arturiano riceve un nuovo metodo narrativo, inaugurato da Chrètien de Troyes alla fine del XII secolo: l'entrelacement, l'intrecciare le diverse storie che hanno per protagonisti i diversi cavalieri.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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PAROLE CHIAVE:

Orlando Furioso
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