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Caratteristiche, vantaggi e raffronto del modello prossimale

Caratteristiche, vantaggi e raffronto del modello prossimale

nelle culture tradizionali gravidanza-nascita-peerperio sono visti come momenti diversi di un unico ciclo che si ripete più volte nel corso della vita durante il quale la madre e il bambino sono considerati come un unità inscindibile. Oltre a questo la nascita deve anche inserirsi in un ordine spirituale, la vita stessa diventa un rituale pieno di misteri e codici che il bambino imparerà a conoscere grazie all’aiuto dell’adulto che come direbbe Winnicott “gli presenta il mondo a piccole dosi” . All’interno del ciclo vitale la nascita è vista come un passaggio radicale, uno dei momenti più critici e decisivi della vita umana. Come tutti i passaggi richiede tre tempi e tre riti ( vedi van gennep): separazione, soglia o limite, aggregazione.
Nelle società tradizionali è quasi sempre affare di donne: la partoriente è assistita da una levatrice o da più donne esperte, circondata da parenti e amiche. Successivamente il parto rende le donne deboli e vulnerabili per cui c’è il c.d. periodo di reclusione post-partum o quarantena perché dura da un minimo di 3-4 giorni a un massimo di 30/40. durante questo periodo mamma e bambino rimangono a casa al caldo coccolate dalle altre donne della famiglia che assistono la neomamma dal punto di vista domestico ma anche relazionale e psicologico. In questo periodo la donna è impura e non può partecipare ai riti religiosi come succedeva da noi meno di un secolo fa solo dopo i 40 giorni dal parto la donna poteva aspettare sull’uscio (è ancora liminale) e lì essere benedetta dopo tale benedizione poteva entrare in chiesa e quindi essere reintegrata nella comunità. Placenta e cordone ombelicale sono molto importanti perché servono a nutrire il feto e fungono da mediatori tra il bambino e la madre. Essi fanno parte nella culture tradizionali dell’aldilà, del regno dei morti e degli spiriti, come dei gemelli che però non restano sulla terra ma devono tornare da dove sono venuti per continuare a proteggere il bambino per tutta la vita. Essi infatti vengono sempre restituiti agli elementi cosmici: sotterrati, gettati nel fiume, bruciati (terra, acqua e fuoco) ad esempio nel napoletano si brucia il cordone ad un pranzo festivo per augurare al bambino di essere sempre presente ai banchetti familiari ma viene anche essiccato e utilizzato come talismano appeso al colo oppure cotto e il brodo viene dato alla madre ed effettivamente ha proprietà galattofore. il neonato è atteso con impazienza perché rappresenta l’intermediario tra il mondo dei vivi e quello dei morti o degli spiriti da cui proviene infatti ci sono riti per imbruttire il bambino per non farlo rapire dagli spiriti maligni che se lo riportano via e comunque si cerca di invogliare il piccolo a questo mondo perchèm altrimenti potrebbe sempre decidere di tornare indietro.Ogni bambino nasce con delle potenzialità che porta nel mondo e se non riesce a compiere la missione per cui è venuto al mondo dovrà tornare indietro e riprovare. Per questo la pedagogia africana è un ars maieutica perché è l’arte di far nascere di tirare fuori la ricchezza che è in ogni bambino. Non si tratta di modellarlo a nostra immagine ma di accoglierlo, capire chi è, rispondendo ai suoi bisogni e i suoi desideri per questo motivo occorre aspettare che si manifesti liberamente in una sorta di epifania continua  e questo è lo stesso motivo che è alla base dell’allattamento a richiesta.

Anche l’acqua ha un significato simbolico importante: l’acqua che germoglia la terra, il fluido seminale che è liquido, il feto che per nove mesi vive un esistenza acquatica come un mollusco o un pesce pertanto la nascita è quel rito che collega l’uomo alla terra. Ecco che nella tradizione africana il feto è prima liquido e poi passa lentamente allo stato solida, una massa di argilla indifferenziata molle e piena di acqua fino a raggiungere lo stato di compiutezza in cui il bambino diventa coem un vaso di terracotta seccato al sole e cotto al forno. In questo passaggio risultano fondamentali i riti di abluzione come il battesimo e il massaggio che serve per irrobustire le membra.
Anche la cerimonia con cui si da nome al bambino riveste un importanza simbolica importante: in molte culture tradizionali come quella africana ad esempio il nome non è un etichetta precostituita da applicare al nuovo nato ma ogni bambino ha un nome che è soltanto suo e non deciso arbitrariamente prima. Per questo la cerimonia che nelle culture islamiche coincide con la presentazione del piccolo alla comunità e la scelta del nome perché ricevere un nome significa cominciare ad esistere in quanto persona; è la nascita sociale  che attraverso l’attribuzione di identità chiama all’esistenza. Dunque la cerimonia relativa segna l’ingresso del bambino nella vita e nel gruppo sociale allo stesso tempo. Per questo rispettare i tempi dell’altro non aspettandosi che essi decidano il nome subito dopo il parto oppure pronunciare esattamente il nome significa cominciare a rispettare l’altro per la persona che è e per la cultura da cui proviene. Valutazioni scientifiche:-
1.    il travaglio in posizione eretta è meno doloroso e più breve perché evita alcune complicazioni come l’ipotensione e la sofferenza fetale derivata dallo spingere inoltre facilita l’apertura delle pelvi e si sfrutta la forza di gravità.
2.    il taglio posticipato del cordone ombelicale permette al neonato di avere ancora un po’ di ossigeno
3.    un periodo di tranquillità come la quarantena tra madre e figlio permette non solo il naturale recupero delle forze ma soprattutto pone le basi per un proficuo rapporto tra i due che in tal modo iniziano gradualmente a conoscersi.
Le principali pratiche tradizionali relative al parto e al puerperio trovano quindi ampio riscontro scientifico nella moderna medicina occidentale.

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