Il sistema economico di sussistenza estensivo e intensivo

Un sistema economico di sussistenza, che ritroviamo soprattutto in Africa, Asia meridionale e orientale e in America Latina, si divide in estensivo e intensivo. L’estensiva coinvolge vaste aree di superficie e minima concentrazione di manodopera per ettaro. Quella intensiva prevede la coltivazione di piccoli appezzamenti attraverso il ricorso a una grande mobilitazione di manodopera per ettaro.
Tra i diversi tipi di agricoltura di sussistenza estensiva, due sono di particolare interesse: il nomadismo pastorale e l’agricoltura itinerante. Il primo comprende il movimento migratorio controllato di bestiame che si alimenta solo di vegetazione spontanea. Gli animali forniscono una gran quantità di prodotti, come latte, formaggio, carne e pelli. La pastorizia nomade è una scelta obbligata per abita in luoghi con precipitazioni scarse o climi rigidi, ma ormai è in declino. L’agricoltura itinerante prevede che ci si sposti altrove, dopo aver sfruttato il terreno per alcuni anni. Quindi per mantenere la produttività, si effettua una rotazione dei campi anziché delle colture. Essa è una dei sistemi agricoli più antichi e più diffusi, soprattutto nel Borneo, in Nuova Guinea e a Sumatra, in alcune parti delle Filippine, in quasi tutta l’Africa centrale e occidentale e nel bacino amazzonico del Brasile e in larghe porzioni dell’America centrale.
Non tutta l’agricoltura di sussistenza mondiale si colloca in aree rurali. L’agricoltura urbana è un’attività in rapido sviluppo. Presenti, in tutte le regioni del mondo, sia sviluppate che sottosviluppate, ma prevalenti sopratutto in Asia, le attività agricole urbane variano dalla gestione di piccoli appezzamenti all’allevamento di animali da cortile, alla piscicoltura in laghetti ufficiali e corsi d’acqua. Le derrate alimentari di origine cittadina hanno ridotto l’incidenza della malnutrizione adulta e infantile. L’agricoltura urbana rappresenta anche un’ottima valvola di sfogo per i residenti sottoccupati.