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Le autorità di controllo del sistema finanziario


La Banca d’Italia:
La Banca d’Italia nasce nel 1893 a un trentennio dall’unificazione politica, come risultato della fusione di tre delle sei banche che allora operavano come “istituti di emissione” (Banca Nazionale del Regno, Banca Nazionale Toscana, e Banca Toscana di Credito).
L’atto di nascita conclude una fase di profonda instabilità economica e finanziaria, nel corso della quale poco o nulla era stato fatto per promuovere lo sviluppo delle strutture bancarie e creditizie, le quali in gran parte riflettevano ancora le segmentazioni regionali preunitarie; non vi era un ordinamento giuridico uniforme, le operazioni svolte erano molto limitate sia sul piano tecnico sia su quello della clientela, non esisteva un sistema di controlli.
Intorno alla funzione di “istituto di emissione”, la Banca d’Italia sviluppa progressivamente una serie di altre attività che la trasformano nella più complessa figura di “banca centrale”; rientrano in questo processo diversi momenti di sviluppo sia di natura istituzionale sia di contenuto funzionale:
* l’unificazione della funzione di emissione e controllo della moneta (nel 1926 furono esclusi da tale funzione del Banco di Napoli e Banco di Sicilia)
* il passaggio dalla forma giuridica privata a quella di istituto di diritto pubblico “anomalo”
* l’estensione delle attività svolte dal Tesoro
* la progressiva messa a punto delle funzioni di controllo sul sistema creditizio
* il consolidamento della funzione di banca centrale con responsabilità di governo della stabilità monetaria
Le funzioni della banca d’Italia possono essere classificate in 4 principali aree funzionali:
- come istituto di emissione, la BI, in quanto parte del SEBC, si occupa non solo dell’emissione e del controllo della moneta legale, ma esercita un ruolo centrale nell’ambito del “sistema dei pagamenti”.
- come banca centrale, la BI concorre a definire gli indirizzi della politica monetaria e ad attuarne l’esecuzione, in base al principio di sussidiarietà
- come organo di vigilanza, l’attività della BI è finalizzata a determinare condizioni di stabilità e di efficienza del sistema finanziario; in parte queste funzioni si integrano con gli interventi di competenza di altri organi di controllo, come la Consob e l’Isvap
- come organo di tutela della concorrenza, la BI ha il compito di sorvegliare la condotta di mercato delle istituzioni finanziarie e di accertare eventuali situazioni e comportamenti lesivi della concorrenza; in quets’ambito sul piano funzionale vi è uno stretto legame con gli interventi di vigilanza; sul piano istituzionale vi è un’integrazione con l’attività dell’AGCM a cui competono in  via generale i poteri in materia antitrust.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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