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L’eredità romantica e l’instabilità del sé contemporaneo secondo Gergen


La cultura di eredità romantica è una cultura del Sé, che contrappone i valori della spontaneità e dell’immediatezza a quelli dell’elaborazione e del controllo tipici dell’Io (differenza fra la cultura latino-mediterranea basata sulle logiche del Sé e quindi sui valori di umanità e tolleranza, e la cultura del Nord Europa tesa verso l’autonomia dell’individuo).
L’identità moderna si trova così a dover integrare dei codici romantici (del Sé) con dei codici performativi (dell’Io), cercando di trovare una sintesi fra privato e pubblico, tra sentimentale e razionale. La difficoltà di far coesistere queste due ideologie ha portato progressivamente ad accettare lo stato schizoide come uno stato positivo.
Secondo Gergen, l’instabilità strutturale dei Sé nell’era contemporanea , che obbliga ad assumere ruoli sempre diversi e ad adattarsi a contesti che cambiano in continuazione, è una realtà positiva che va vissuta senza rimpiangere l’ideale di un Sé organico.
In questa visione la molteplicità del Sé non va intesa soltanto come varietà di ruoli da “indossare” , ma è lo stesso Sé che è costituito da diverse sfaccettature. La pluralità del Sé è una struttura del Sé ed è un valore ed è segno della modernità.
È una visione che riflette non solo la modernità ma anche la consapevolezza dell’interdipendenza fra personalità e contesto relazionale.
Ma nella concezione di Gergen ci sono due errori.
Prima di tutto, la rappresentazione del Sé come insieme di Sé multipli è comunque una immagine unitaria del Sé, e rimane impossibile evitare la figura dell’organizzazione di una immagine unitaria.
In secondo luogo, Gergen svolge un discorso che non riguarda tanto il Sé quanto l’immagine del Sé gestita dall’Io, cioè quegli aspetti o parti del Sé così come sono colti dallo sguardo interno dell’Io o dalla riflessione sullo sguardo degli altri verso noi stessi.
Gergen sostiene che l’esperienza di una varietà di contesti relazionali crea una molteplicità strutturale del Sé, ma questo polimorfismo viene trasformato da fatto in valore e come tale assume il ruolo di un progetto controllato dall’Io e di un modo di integrare le esigenze del Sé nell’ordine dell’Io.

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