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La Favola delle Api - La decenza e le comodità


(Y) Godere le comodità del mondo

Già nella nota (L), Mandeville ha osservato che le parole decenza e comodità sono ambigue, e possono essere comprese solo conosciamo le condizioni sociali ed economiche delle persone che ne fanno uso. Alcuni, ad esempio, considerano appena decente essere serviti in piatti d’argento.

Mandeville ha stabilito che i poveri debbano lavorare, e che è prudenza alleviare i loro bisogni, ma follia eliminarli; che l’ignoranza è un ingrediente necessario della mistura della società. Ma ciò su cui ha più insistito è la bilancia commerciale, e la cura con cui il potere legislativo deve far sì che le importazioni annue non superino mai le esportazioni. Quando si osservano tali massime, egli crede che nessun lusso straniero può mandare in rovina la nazione.

Non esiste una città così ricca di spendaccioni, da non avere abbastanza avidi per equilibrare il loro numero. Questo su e giù è come una ruota che girando in continuazione mette in movimento l’intera macchina. I filosofi considerano tali alterni mutamenti della società civile come il sollevarsi e l’abbassarsi dei polmoni, entrambi indispensabili nella respirazione.

L’avarizia e la prodigalità sono dunque ugualmente necessarie alla società. Le leggi suntuarie (contrarie al lusso) possono essere utili in un paese impoverito, dopo grandi calamità e quando non c’è produzione. Ma introdurle in un regno opulento è il modo sbagliato per curarne l’interesse.

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