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Fattori in gioco e la relazione madre-bambino


Occorre tener conto di una molteplicità di fattori. FATTORE ETA': le ricerche finora effettuate non hanno dato risultati omogenei, alcuni dati associano la più giovane età con una minore competenza genitoriale, altri non lo confermano. POVERTA': vi è sufficiente concordanza nell'affermare che rappresenta in sé un fattore di rischio. FAMIGLIA D'ORIGINE DELL'ADOLESCENTE: i nuclei familiari delle adolescenti non sempre sono in grado di offrire quel sostegno di natura sia pratica sia affettiva di cui le adolescenti avrebbero bisogno in questo momento delicato della loro vita. Quando comunque questo avviene, è stato riscontrato che, se il sostegno viene fornito dalla propria madre in una situazione di convivenza, ciò provoca spesso un clima di tensione e conflitto che non aiuta lo sviluppo della competenza genitoriale. Il sostegno della propria madre favorisce una genitorialità più adeguata solo se l'adolescente e la propria madre vivono in contesti abitativi diversi. RISORSE PERSONALI: un fattore sembra soprattutto costituire una variabile determinante per lo sviluppo di un'adeguata competenza genitoriale: la self individuation, intesa come la capacità di potersi differenziare dalla propria madre, sviluppando ambiti di funzionamento autonomo sia dal punto di vista psicologico, sia pratico. L'assenza di tale capacità può comportare l'utilizzazione di modalità adesive e confusive nell'ambito della relazione con la figura materna, modalità che tenderanno ad essere utilizzate anche nell'interazione con il proprio figlio. Tra i fattori di possibile rischio che riguardano le risorse personali, si collocano anche l'assenza di adeguate capacità intellettive materne, che può comportare una mancanza di conoscenze e di aspettative realistiche per il figlio, e bassi livelli di autostima e di orientamento verso la maternità. SALUTE MENTALE: molti studi hanno evidenziato le serie conseguenze della depressione materna, comportando questa un ritiro ed una non rispondenza ai segnali ed alle richieste infantili, tali da determinare nei bambini consistenti problemi nell'ambito della regolazione degli affetti e, nei casi più gravi, esponendoli anche a consistenti manifestazioni d'aggressività e di maltrattamento da parte delle loro giovani madri. QUALITA' DELLA RELAZIONE: sono state spesso descritte relazioni più povere rispetto alle madri in età adulta, caratterizzate da un'estrema limitazione delle comunicazioni verbali, da tendenze punitive e da una frequente svalutazione delle competenze cognitive e comunicative, come anche del temperamento del bambino, considerato difficile. Tali interazioni comporterebbero un attaccamento per lo più di tipo evitante e disorganizzato.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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