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La teoria di Levinson


Levinson individua quattro principali stagioni del ciclo di vita: infanzia e adolescenza, la prima età adulta, la media età adulta e la tarda età adulta. Ogni stagione corrisponde a un periodo qualitativamente differente dello sviluppo individuale e serve a contestualizzare il processo concreto della vita di ogni giorno e i principali cambiamenti che hanno luogo nel corso del tempo e che derivano dallo sviluppo biologico, psicologico e professionale.
Ogni stagione dura ca. 25 anni, con periodi di transizione da una fase all’altra di 4-5 anni, in cui fasi contigue tendono a sovrapporsi.
In ogni momento, la vita di un individuo può essere compresa nei termini di una struttura di vita che rappresenta la configurazione o il disegno di base della vita di una persona in quel determinato momento. La struttura di vita di una persona può essere vista da tre prospettive: il mondo socioculturale per il modo in cui incide sulla sua vita, il sé che include una complessa configurazione di desideri, conflitti, ansie e modi di risolverli o controllarli, la partecipazione dell’uomo al mondo.
Levinson identifica alcuni aspetti comuni che riguardano i problemi connessi al lavoro, al matrimonio e alla famiglia. Nel passaggio alla prima età adulta, le prove che gli uomini devono affrontare riguardano: la formazione di relazioni con figure autorevoli e di riferimento, la ricerca di una occupazione, l’instaurazione di relazioni intime, il matrimonio e la famiglia, l’adesione a un sogno di vita (scopo idealizzato) cui è attribuito un ruolo importante nella struttura della propria vita. La transizione verso la media età adulta è caratterizzata dalla rivalutazione del passato, dal cambiamento del sogno di vita e dall’inizio di una fase di declino o di ulteriore espansione e creazione.

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