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La famiglia in terapia


Di solito ciò che spinge una famiglia a sottoporsi a terapia sono i sintomi di uno dei componenti, cioè del paziente designato.     
Il sintomo può essere espressione di una disfunzione all’interno della famiglia; o può essere insorto in un singolo componente della famiglia a causa di specifiche situazioni della sua vita, e poi sostenuto e alimentato dal sistema familiare. In entrambi i casi, il consenso di tutta la famiglia che lui è il vero problema, indica che, almeno in certa misura, il sintomo è rinforzato dal sistema.    
La famiglia, quale sistema socio-culturale aperto, deve continuamente affrontare richieste di cambiamento annunciate da cambiamenti biologici e psicosociali in uno o più componenti e da vari stimoli provenenti dal sistema sociale in cui è inserita ogni famiglia. Una famiglia che non funziona è una famiglia che ha risposto a queste richieste stereotipando il suo modo di funzionare. Le esigenze di cambiamento sono in contraddizione con la struttura familiare.    
La funzione del terapista della famiglia è di aiutare il paziente designato e la famiglia, facilitando la trasformazione del sistema secondo 3 mosse principali: il terapista stabilisce un rapporto di guida con la famiglia; ne fa affiorare la struttura nascosta di cui da una valutazione; crea situazioni che permetteranno la trasformazione di questa struttura.    
Il risultato è la trasformazione della famiglia. I cambiamenti riguardano la serie di aspettative che regolano il comportamento dei suoi componenti.    
Cambiamento e trasformazione in questo contesto hanno significati diversi: la trasformazione, ovvero la ristrutturazione del sistema familiare, porta al cambiamento, cioè a una nuova esperienza individuale. La trasformazione di solito non cambia la composizione della famiglia; il cambiamento avviene nel modo in cui le stesse persone si pongono in relazione l’una con l’altra.    
Lo scopo di ogni intervento del terapista è la famiglia, pur non ignorando ogni singolo componente, la meta del terapista è di attivare le operazioni dell’intero sistema familiare. La responsabilità di raggiungere questo stato o di fallire nel raggiungerlo è unicamente del terapista.

Tratto da FAMIGLIE E TERAPIA DELLA FAMIGLIA di Antonino Cascione
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