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Caratteristiche del sistema giuridico del popolo romano

Quali caratteri comuni degli ordinamenti giuridici, al di là della diversità di dettaglio, sono caratteristici della famiglia romano-germanica?
I caratteri comuni si spiegano in virtù della storia comune che questi ordinamenti giuridici hanno alle spalle.
L'Europa continentale ospitò in passato una nazione che brillò per il suo sistema giuridico: il popolo romano. I romani edificarono un sistema giuridico estremamente esaustivo e sofisticato. Non solo i romani nell'antichità crearono il diritto: accanto al diritto romano esistette pure un diritto greco, egizio, ecc. Ma il diritto romano è sicuramente il più completo, e anche per un'altra particolare evenienza che vedremo fra breve.
L'impero romano dalla sua fondazione cresce, si amplia moltissimo, ad un certo punto della sua evoluzione storica si divide in due (impero romano d'occidente ed impero romano d'oriente); l'impero romano d'occidente cade sotto la pressione dei barbari intorno al 476 d.C., mentre l'impero romano d'oriente resiste ancora per alcune centinaia di anni.
Verso la fine dell'impero romano d'oriente, ed in particolare nel VI sec. d.C., un imperatore romano ebbe un'idea che lo fece passare alla storia. L'imperatore in questione è Giustiniano; egli formò una commissione di esperti con l'incarico di redarre per iscritto tutte le regole del diritto romano che fino ad allora erano venute a formarsi.
Il sistema giuridico romano non aveva le caratteristiche dei sistemi giuridici attuali: aveva la propria genesi in fonti diverse, non esisteva presso i romani un parlamento come quello attuale. Il diritto romano traeva le sue regole dalle seguenti fonti: gran parte nasceva sulla base delle sentenze dei magistrati romani; il senato poneva ulteriori regole attraverso gli editti; esistevano gli usi ed infine i provvedimenti del principe.
Non esisteva però qualcosa di assimilabile al nostro codice. Le regole erano piuttosto diffuse dal punto di vista delle fonti, esistevano comunque degli esperti che studiando le sentenze, gli editti del senato e gli editti dell'imperatore erano in grado, grazie alla loro competenza, di descrivere il diritto e dare dei pareri (un famosissimo giurista romano, di nome Gaio, scrisse un'opera in cui espose le regole del diritto romano).
La compilazione e sistematizzazione del diritto romano voluta da Giustiniano prende il nome di Pandette. Le copie sono limitate in quanto si tratta di un manoscritto. La compilazione delle Pandette è una circostanza fondamentale, ma è destinata a diventare importante solo successivamente, perché per un certo periodo di tempo le vicissitudini storiche dimenticano le Pandette di Giustiniano.
La genesi storica: la caduta dell'impero romano
Cade l'impero romano d'oriente, abbiamo un lungo periodo oscuro: arrivano i barbari, manca un forte autorità politica centrale (come era stato l'imperatore romano) in grado di far rispettare le regole in territori più o meno ampi. Abbiamo una situazione caratterizzata da comunità che tendono ad essere autarchiche, difese da un signore, il prodromo, che è quello che diventerà poi il signore feudale. Non ci sono Stati di ampie dimensioni.
Da un lato, dal punto di vista giuridico, si trovano vicine persone appartenenti ad etnie diverse (barbari e romani): la tendenza è quella a vivere ognuno secondo le proprie regole, nonostante la vicinanza. Vi è quindi un principio di personalità della regola giuridica piuttosto che di territorialità: non vi sono ampi spazi in cui vige una singola regola per tutti, bensì diversi soggetti su uno stesso spazio che vivono ognuno secondi propri usi, variabili a seconda dell'etnia di appartenenza. Il tutto è reso possibile dal regime autarchico che caratterizzava la vita delle persone.

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