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Test strutturali e tematici - Il test di Rorschach


E' composto da 10 tavole standardizzate, in cui sono riprodotte delle immagini simili a delle macchie d'inchiostro. Dal punto di vista storico, rappresenta il primo test proiettivo. Nonostante differenti autori abbiano proposto modalità di siglatura delle risposte e di interpretazione delle stesse non del tutto sovrapponibili, la valutazione presenta una base comune.
L'esaminatore assicura che nel test non esistono risposte giuste o sbagliate, e deve essere munito di un orologio e di fogli per la raccolta delle risposte, registrando in maniera molto dettagliata tutto ciò che il soggetto dice; successivamente si procede all'inchiesta. Infine si passa a valutare le risposte secondo una tecnica che richiede un lungo tirocinio prima di raggiungere un sufficiente grado di sicurezza. Ogni risposta viene valutata secondo i parametri localizzazione, determinante, contenuto. Le risposte vengono inoltre valutate secondo la loro qualità ed in base alla frequenza statistica. Il protocollo va poi interpretato come un tutto unitario, dove ciascun elemento si inquadrerà in un contesto globale. Oltre all'aspetto quantitativo, il Rorschach dà importanza anche a rilevazioni qualitative (manifestazioni particolari, shock).
In base a tutti questi indici viene eseguita una diagnosi della personalità che tiene conto di 3 dimensioni fondamentali: modalità di approccio da un punto di vista del funzionamento intellettuale, affettività, adattamento sociale.
Il tema della validità del Rorschach è stato ampiamente dibattuto, e come risultato sono emerse 3 posizioni: una prima opinione sostiene che esso fallisce nel soddisfare a standard strettamente psicometrici di validità, per cui dovrebbe essere scartato come procedimento diagnostico; un'altra, più orientata clinicamente, sostiene che il Rorschach non è un test, ma un tipo speciale di interazione basato sull'abilità e sulla sensibilità dell'esaminatore piuttosto che sulle caratteristiche psicometriche dello strumento; Weiner propone un terzo punto di vista più integrato.
Vanno poi distinti un approccio basato su segni empirici, o psicometrico, ed uno concettuale: l'approccio psicometrico riguarda l'individuazione di punteggi e segni che possano distinguere fra diverse categorie diagnostiche (es. Metodo Comprensivo di Exner. Considerano il Rorschach come primariamente un compito di risoluzione di problemi che riattiva stili stabili di gestione di comportamento). Tale approccio porta alla perdita dello spessore qualitativo delle risposte. L'approccio concettuale invece, si rifà a principi di validità di costrutto invece che di validità di criterio: una teoria della personalità è una guida essenziale per un approccio del genere.
Il primo a collegare Rorschach e teoria psicoanalitica fu Rapaport. A partire da lui, numerosi sono stati gli studi per una valutazione concettuale del Rorschach su basi psicoanalitiche.
Contributi della scuola francese
Il compito affidato al soggetto richiama in primo luogo un'operazione di ristrutturazione percettiva del campo; d'altra parte lo stimolo proposto, non avendo nessuno riscontro nella realtà esterna, sollecita il mondo interiore del soggetto. La risposta fornita sarà dunque proprio la risultante di questo duplice processo di integrazione fra il percetto ed il mondo fantastico.
Il lavoro di interpretazione deve contemporaneamente tenere presente gli aspetti qualitativi e quantitativi emersi dallo psicogramma, cercando di integrarli vicendevolmente. In particolare, l'attenzione va posta alla varietà o somiglianza delle reazioni alle tavole (allungamento del tempo di latenza o precipitazione della risposta, reattività a certi tratti ecc). In particolare, si possono poi mettere in evidenza 2 dimensioni fondamentali dello stimolo: strutturale – attribuibile alle caratteristiche formali delle tavole, classicamente considerata secondo una prospettiva percettiva e cognitiva (carattere unitario – corpo umano vs struttura bilaterale – relazioni, carattere aperto – simbolismo femminile materno vs chiuso – simbolismo fallico); sensoriale – sollecitata dalla presenza del colore, di solito associata alla espressione degli affetti (tavole grigie nere – reazioni di ansietà, inquietudine, angoscia; tavole rosse – moti pulsionali sessuali e aggressivi; tavole colorate – induttori di affetti).
È ben difficile dare una descrizione obiettiva delle 10 tavole, pertanto alla descrizione obiettiva si sostituisce un aspetto normativo dettato dalla frequenza delle risposte.
Comunque, in generale, si possono evincere contenuti relativi all'intera personalità, modi di funzionamento, stili percettivi, modalità difensive prevalenti, reazioni all'angoscia ecc.

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