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Gadamer - Il linguaggi si compie nel dialogo

 Gadamer - Il linguaggi si compie nel dialogo


L’ermeneutica del linguaggio è posta qui davanti a un compito che consiste nel porsi in ascolto del non-detto che c’è dietro ogni detto, del non-compreso dietro ogni compreso. Gadamer traccia una linea di confine tra filosofia analitica, che si confina nella positività logica, ed ermeneutica filosofica che tenta di risalire dal detto al non-detto, di risituare l’enunciato come risposta ad una domanda che l’ha preceduto. Il linguaggio non si compie negli enunciati, ma nel dialogo.

Nel saggio La verità della parola, l’esperienza ermeneutica del linguaggio viene precisandosi come esperienza ermeneutica dei limiti del linguaggio. Il saggio I limiti del linguaggio del 1985 segna un punto di svolta nella riflessione di Gadamer e assume una posizione chiave all’interno del volume. I limiti del linguaggio sono esperibili in ciò che è prelinguistico, paralinguistico e ultralinguistico.

Il limite per antonomasia è il limite dell’ultralinguistico, del non-detto, dell’indicibile. La ricerca della parola giusta, che non è mai giusta, è l’esperienza inevitabile per i parlanti. E’ un esigenza inappagata e inappagabile: il limite del linguaggio è il limite del nostro esserci e della nostra finitezza.

Tratto da LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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