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Primo '900. Cinema dall'attrazione alla narrazione



Il passaggio dal cinema delle attrazioni al cinema più strettamente narrativo provoca un mutamento anche per quanto riguarda le modalità di fruizione spettatoriale.
Nell’attrazione troviamo uno spettatore che guarda un attore che sa di esibirsi di fronte ad un pubblico. Dunque un contatto diretto con la sala, con la realtà, mentre nel cinema narrativo tutto questo viene negato, in quanto il film narrativo costituisce un universo finito e chiuso in sé stesso.
Con la transizione al Modo di Rappresentazione Istituzionale dall’illusione dell’attrazione, del trucco e del gioco si passa all’illusione della continuità, con uno spettatore assorbito dal racconto, grazie all’artificio del montaggio che mettendo in relazione le diverse inquadrature narra una storia cui lo spettatore deve prestare attenzione e non solo essere stupito dalle meraviglie tecniche messe in scena. Con l’avvento della narrazione cinematografica decade anche il desueto sguardo in macchina degli attori che non si rivolgono più direttamente al pubblico, ma sono completamente assorbiti dalla storia che stanno vivendo e mettendo in scena sullo schermo.
Schematicamente si può sostenere che il cinema delle attrazioni decade intorno al 1909 (quando comunque si erano fatti passi in avanti rispetto all’unica veduta di cui erano composti i film fino al 1900). È a partire dal 1909 che la narrazione ha la meglio sull’attrazione e si hanno i primi esempi di film narrativi, antesignani di quello che poi dal 1915 sarà il cosiddetto cinema narrativo classico.
Di fatto comunque la narrazione non va a sostituire l’attrazione, ma i due elementi finiscono con l’integrarsi (sebbene la narrazione avrà un peso specifico superiore rispetto all’attrazione) e coesistere. L’attrazione è infatti riconducibile ai moderni effetti speciali o ai film musicali in cui narrazione e attrazione (i numeri musicali) convivono, seppure la storia deve essere brevemente interrotta per lasciare spazio appunto all’attrazione.
Date da prendere con cautela, non solo per l’approssimazione storica ma anche per la finta scomparsa dell’attrazione nel mondo cinematografico. In quanto, volendo, la possiamo ritrovare nel Musical o negli effetti speciali del cinema contemporaneo.

Tratto da LA NASCITA DEL CINEMA di Marco Vincenzo Valerio
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