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Il remake di Psyco - Hitchcock

Realizzare un remake rappresenta un’alternativa per ovviare anche a questo genere di problemi,  in quanto i remake non sono film eccessivamente costosi e garantiscono un risultato abbastanza sicuro al botteghino.
Inoltre quest’anno si celebra il centenario della nascita del regista e questa ricorrenza ha portato a una riscoperta –a dire il vero non era mai stato dimenticato- del regista, di cui vengono ritrasmessi  molte pellicole celebri ed alcuni telefilm.
Ma ritornando a Psycho, Mauro Marchesini, in un articolo pubblicato su “Tv, sorrisi e canzoni” del maggio 1999,  ha cercato di capire le intenzioni che hanno spinto Gus Van Sant a dirigere il nuovo Psycho.
L’idea è venuta al regista quando ha iniziato a riflettere sulla nozione di remake hollywoodiano. Venivano girati dei remake solo di pellicole ormai dimenticate dagli spettatori, mentre molto di rado venivano toccati i classici, tranne nei casi in cui questi subivano  uno stravolgimento tale da renderli irriconoscibili. Gus Van Sant, regista famoso per le sue scelte cinematografiche coraggiose, ha invece affrontato la sfida di ricreare con fedeltà una pietra miliare del cinema , il classico americano per eccellenza: Psycho, un film che nel 1960 ha precorso i tempi e che, ancora oggi, continua a sorprendere gli spettatori.
Alcuni lo hanno considerato un oltraggio, altri un sacrilegio, ma per Gus Van Sant un’intera generazione di spettatori molto probabilmente non lo aveva mai visto.
“Mano a mano che il cinema invecchia, si delinea una fascia di spettatori che è sempre meno abituata ad assistere a proiezioni di vecchie pellicole, film muti o in bianco e nero. Ho pensato pertanto che il remake fosse un sistema utile per divulgare un classico come questo, il primo film che incuteva veramente paura, indipendentemente dall’epoca in cui era ambientato. Volevo offrire al pubblico l’opportunità di assistere nuovamente una grande opera sul grande schermo, emozionante come voleva lo stesso Hitchcock.”
Altrettanto chiaro è stato Van Sant su come realizzare il nuovo Psycho.
“Il mio film non è un rifacimento, bensì una riproduzione condotta con scrupolo filologico assoluto, ma non è una copia esatta” ha sottolineato il regista ed infatti sceneggiatura, dialoghi e inquadrature sono uguali all’originale, tanto che si può quasi parlare di plagio integrale.  Del resto , ha commentato Van Sant, Hitchcock era così innovativo da manipolare la tecnologia da aver realizzato delle riprese ancora oggi difficili e costose.



Tratto da IL REMAKE DI PSYCO di Monica Ravalico
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