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La prospettiva della personalizzazione in psicologia dell'educazione

La personalizzazione è orientata nell'andare a guardare la totalità della persona ed è una prospettiva che l'educatore può utilizzare per potere affrontare l'intervento educativo.
Ci sono 2 parole chiave che ci consentono di capire che cosa è la personalizzazione:

- FUNZIONAMENTO significa come funziona una persona nella sua globalità, in un determinato momento, nel qui ed ora. E' il funzionamento psicologico di una persona, come agisce, come si muove nella corporeità, linguaggio, cognitività, affetti, relazioni.

- OLOGRAMMA è la rappresentazione grafica cioè la rappresentazione globale di qualcosa. E' l'insieme di tutti quegli elementi che compongono un oggetto. Per globalità di un individuo si intendono tutte le dimensioni che definiscono come è fatta una persona nella sfera cognitiva, affettiva, relazionale ecc. E'la sagoma del funzionamento.

Più tecnicamente l'ologramma è il profilo del funzionamento globale di una persona nel qui e nell'ora (cioè in uno specifico momento). Difatti se cambia il momento, cambierà il funzionamento, ma cambierà l'ologramma.
Questa modalità si usa come funzionamento psicologico di una persona, come quella persona agisce e si muove in una determinata situazione, quindi riferita al contesto.

La personalizzazione ha infatti il compito di occuparsi del funzionamento globale di una persona nel qui ed ora. Dove per funzionamento intendiamo come la persona di fronte ad una situazione funziona psicologicamente, cioè tutte le sue parti sono attive. Tutte le parti di una persona non funzionano staccate l'una dall'altra, si possono staccare solo teoricamente.
Si dice che una persona funziona psicologicamente quando tutte le sue parti funzionano in maniera più o meno evidente.
Infatti tutte le parti di noi sono interconnesse tra di loro.

La prospettiva della personalizzazione in psicologia della educazione

1. La personalizzazione è la presa in carico e promozione (nel qui ed ora) di un funzionamento psicologico solistico del soggetto al cui interno la famiglia, il gruppo dei pari e la cultura di appartenenza hanno lasciato la loro traccia.
Promuovere un funzionamento significa che il compito educativo è quello di stimolare e sviluppare certe cose, per agevolare il funzionamento della globalizzazione della persona. Ad esempio l'educatore può utilizzare un attività che stimola la cognitività, la relazione, l'uso del linguaggio verbale e di quello non verbale, l'affettività ecc.
Cosa vuol dire che la cultura, i genitori, il gruppo dei pari hanno lasciato una traccia?
Vuol dire che la persona attraverso il suo funzionamento sta raccontando di sé, un suo modo di percepirsi.

2. Approccio diretto sul soggetto che seleziona campi, ambiti di riferimento diretto e che non può rivolgersi solo ad una dimensione evolutiva. L'educatore diventa un garante di sviluppo.

Implicazioni operative della personalizzazione



La prospettiva della personalizzazione fa in modo che l'educatore promuova lo sviluppo:

1. del PROTAGONISMO (è un nucleo molto importante) significa rendere l'altro protagonista, considerarlo attore principale del proprio contesto di formazione. Bisogna lavorare sul protagonismo attraverso la relazione d'aiuto e il risvolto di questa azione sarà il miglioramento dell'autostima del soggetto educante, l'autoefficacia, quindi un'implicazione positiva per la persona.

LA MOTIVAZIONE è un processo che porta al raggiungimento di un obiettivo.
Bisogna distinguere tra:
- motivazione estrinseca che è quella che il soggetto dichiara verbalmente e che avviene per esempio quando un alunno si impegna in un'attività per scopi che sono estrinseci all'attività stessa, quali, ad esempio, ricevere lodi, riconoscimenti, buoni voti o per evitare situazioni spiacevoli, quali un castigo o una brutta figura.
- motivazione intrinseca, è una motivazione che nasce da di dentro del soggetto. Abbiamo 4 tipi di motivazioni intrinseca:
1. La curiosità epistemica, curiosità di conoscere. E' una motivazione che nasce con l'uomo non c'è nessuno che non sia curioso verso il mondo. Tutto ciò che non si conosce incuriosisce. L'educatore deve stimolare la curiosità dell'individuo proponendo nuovi stimoli che però possano essere riconosciuti dal soggetto.

2. Bisogno di sentirsi competente avviene quando ci si impegna in un'attività perché la si trova stimolante e gratificante di per se stessa, e si prova soddisfazione nel sentirsi sempre più competenti. Nasce da un bisogno di padroneggiare il mondo delle situazioni e ci fa sentire protagonisti. L'educatore deve aiutare l'altro a sentire questo senso di competenza creando i contesti adatti. Se ciò non si fa bene pensando che l'altro possa fare bene tutto, può creare senso di frustrazione, quindi deve proporre un compito adeguato alle sue capacità. Il compito deve avere un livello di difficoltà medio in maniera di no scoraggiare il soggetto.

3. Autodeterminazione. Essere autodeterminati significa agire con un senso di volontà e di operatività (agency), di autonomia e coinvolgimento. Tali comportamenti intrisicamente motivati sono gratificanti in se stessi e la persona che li intraprende non avverte conflitto o tensione tra quello che vuole e quello che sente di dover fare .L'educatore in questa fase pone l'educando di fronte a delle scelte conferendogli responsabilità.

4. Motivazione di flusso avviene quando il soggetto prova un profondo coinvolgimento/piacere nello svolgere un compito/azione a prescindere dal risultato finale. Le esigenze dell'azione e i segnali di ritorno sono esperiti cosi chiaramente ed univocamente che un individuo, senza bisogno di riflettere, sa sempre cosa fare. Egli avverte che, nonostante le difficoltà, l'azione si svolge in modo fluido e senza ostacoli. L'educatore deve strutturare dei compiti che siano piacevoli nel loro svolgimento.


ESPERIENZA Ed ESPERIRE - L'esperienza è qualcosa che ho vissuto e acquisito in un tempo e ne ho memoria, l'esperire è quello che vivo nel qui e nell'ora. Le esperienze servono perché vanno ad influenzare come io vado a esperire le cose di oggi. L'educatore deve recuperare l'esperienza e la deve riportare nell'esperire, quindi ci si confronta costantemente con il reale.

SOLITUDINE – E' un modo di essere e non si può dire che sia sempre negativa o sempre positiva. Quando è negativa per lo sviluppo significa isolamento provocato dagli altri o dallo stesso soggetto è un malessere. La solitudine è costruttiva quando diventa ritiro strategico delle persone strategicamente scelto ed aiuta lo sviluppo. L'educatore deve rispettare e valorizzare i momenti di solitudine del soggetto.

FORMALIZZAZIONE IN PROGRESS DEI SAPERI- (costruzione dei saperi condivisi) Consiste nella costruzione di saperi che tutti possiamo comprendere e quindi potere condividere. L'educatore prima di proporre i saperi formalizzati (quelli già istituzionalizzati) deve partire dai saperi informali (le cose che noi già sappiamo, le conoscenze pregresse). Definito in progress perché ci sono tanti passaggi e una costruzione dai saperi informali ai saperi formali condivisi.
Per problem solving si intende la risoluzione di problemi scolastici o di studio o che attengono altre aree più personali della vita. Si aiuta l'altro a trovare le soluzioni ai problemi.
Dissonanza cognitiva: tutte quelle situazioni che un soggetto vive tra formazioni diverse. E' un processo utile alle persone perché devono produrre qualcosa di nuovo, quindi la dissonanza cognitiva è un'opportunità di sviluppo.
Conflitto socio cognitivo: sia sul piano mentale che relazionale tutte le volte che ci confrontiamo con persone che hanno idee diverse dalle nostre e ci aiuta ad andare oltre a migliorare (bisogna favorirlo nei bambini per accrescere lo sviluppo cognitivo. Sono processi di sviluppo che devono essere promossi dall'educatore.

METACOGNIZIONE
Processo cognitivo di riflessione su ciò che è stato fatto e come viene fatto. Possibilità di riflettere sugli stati mentali. Più precisamente è quel processo cognitivo attraverso il quale individuo come ho ragionato, quali processi mentali ho messo in atto nello svolgimento di un compito. I processi di controllo metacognitivi (orientamento, problematizzazione, valutazione ecc.) sono il controllo della propria azione in itinere, a volte si fanno anche inconsapevolmente.

La metacongizione permette che il soggetto abbia un atteggiamento attivo davanti al compito, che sia in grado di capire la natura e di riconoscere le relazioni tra un compito nuovo e uno in precedenza affrontato.
Affinché un metodo risulti efficace dipende da diversi fattori:
- impegno centrato sul compito
- capacità di autoregolare e pianificare la propria attività
- costruzioni di iniziative efficaci che portino ad un ragionamento.
La metacognizione è rappresentata come un contenitore di tutte le operazioni cognitive del soggetto che vengono raggruppate in categorie: conoscenze metacognitive specifiche e processi di controllo. La conoscenza metacognitiva non è il risultato di semplici informazioni come i contenuti di un dizionario, ma assumono valenza di vissuti emotivi , i valori e i modi personali di rappresentare la realtà.
I processi metacognitivi di controllo sono:
problematizzazione, comprensione del problema compito, collegamento del compito con altri simili, automonitoraggio, valutare le difficoltà del compito, valutare il feedback, valutare i risultati, spiegare un eventuale insuccesso e decidere di riprovare.

Tratto da PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE di Salvatore Galluzzo
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