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Posizione della banca nel mercato dei tassi d’interesse

La banca lavora i flussi finanziari e ha come misura di base questi tassi. Però la banca non è sola nel mercato dell’intermediazione, anche per il fatto che sul mercato ci sono altri flussi che generano tassi d’interesse, come i titoli di stato. L’obbiettivo della banca è quello di permanenza continua sul mercato, anche in termini di crescita, quindi la banca vuole ottenere una posizione almeno paritetica sull’attività tipica.
La posizione che ci si aspetta dalla banca, è una posizione di break even, pareggio tra costi e ricavi, con l’obbiettivo di riuscire ad ottenere ricavi marginali superiori.
Per raggiungere questo obbiettivo deve capire su quale mercato sfocierà e quali sono gli altri competitors sul mercato, facendo riferimento ai tassi d’interesse che questi soggetti possono offrire.
Si possono creare così due situazioni diverse per la gestione delle posizioni:
- PRICE TAKER : bisogna prendere il prezzo fatto. La banca non è nella condizione di fissare i prezzi, ma assume i prezzi che fa il settore. Implica perciò un profilo di strategia del tutto dipendente dall’evoluzione di mercato.
- PRICE MAKER : la banca può giocare sulla politica dei prezzi. Offre una condizione tale che può determinare il prezzo. Dalla banca dipende quindi il prezzo del servizio, e non esistono competitori o comunque è in una situazione di oligopolio. Associa perciò all'attività d'intermediazione una posizione dominante rispetto al mercato.
Nel mercato finanziario ci sono dei flussi che si muovono su una base standardizzata e che fanno si che ci si trovi maggiormente in una situazione di price taker. È almeno una condizione di partenza. La banca non può entrare con delle condizione sue sul mercato, indipendentemente da quello che c’è già. Questo perché gli strumenti sono fungibili e adottano tutti le stesse caratteristiche.
In questa situazione, per arrivare ad un break even, l’unica possibilità è intervenire sui volumi di intermediazione, ovvero la banca può pensare di coprire i costi solo sommando le commissione di tutti i flussi finanziari.
In situazione di price taker la banca deve intervenire con le condizioni stabilite sul mercato, oppure può offrire condizioni migliori per il mercato, ma che sono peggiori per lei perché utilizza prezzi più bassi. Inoltre può capitare che i competitors si adattino alle condizioni della nuova banca.
Ogni qual volta la banca offre dei servizi personali, può fissare liberamente i prezzi (situazione di price maker). Le commissioni che si fa pagare infatti non dipendono dal mercato, ma dal servizio offerto dalla banca.
Quando ad esempio le banche fanno dei servizi di investimento attraverso il collocamento dei titoli, lo fanno per i soggetti in deficit. Questo servizio non è standardizzato per quanto riguarda i prezzi, perché varia a seconda dell’impresa che vuole entrare nel mercato, ma è un servizio personalizzato.
Le liste di bellezza sono gli elenchi degli intermediari che sanno fare meglio questo tipo di lavoro.

Tratto da ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO di Valentina Minerva
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