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Le disposizioni comunitarie del Trattato direttamente incidenti sui singoli sistemi tributari


Alcune disposizioni dell’ordinamento comunitario concernono specificamente la materia fiscale e sono suscettibili di riflettersi, in modo diretto o indiretto, sul nostro sistema impositivo.
In questa sede ci occuperemo solo delle norme contenute nel Trattato che, per il loro rango, sono idonee ad incidere direttamente sui sistemi tributari dei singoli Stati.
La costituzione di un mercato unico, l’eliminazione degli ostacoli alla circolazione delle merci e delle persone richiedono, infatti, la realizzazione di un sufficiente grado di omogeneità, fra l’altro, delle discipline fiscali che attengono a queste vicende economiche.
Alla realizzazione di questa uniformità di disciplina sono rivolti innanzitutto gli articolo 25 e 26 del Trattato, il primo dei quali vieta l’istituzione dei dazi doganali all’interno dell’Unione, mentre il secondo dispone che, per le merci provenienti dall’estero (rispetto ai confini dell’Unione), si deve adottare una tariffa doganale comune.
L’uniformità delle regole fiscali afferenti la circolazione delle merci è assicurata, inoltre, dalla previsione della introduzione di un’imposta comune sulla cifra di affari, previsione poi attivata con una serie di direttive per effetto delle quali è stata introdotta in tutti gli Stati membri l’imposta sul valore aggiunto.
Gli Stati membri hanno ritenuto che quella descritta fosse la massima limitazione della propria sovranità in materia fiscale che essi potessero concedere ed hanno affidato, così, ogni ulteriore avvicinamento fra le legislazioni dei singoli Stati ad alcuni divieti o a più generiche direttive volte ad armonizzare le variegate discipline nazionali.
Quanto ai divieti, occorre ricordare l’illegittimità di ogni discriminazione tra prodotti nazionali e prodotti degli altri Stati membri.
L’armonizzazione prevede l’affidamento al Consiglio dell’adozione delle disposizioni in materia di cifre d’affari e di altre imposte indirette, e l’attribuzione di una più generale competenza alla fissazione di direttive volte all’avvicinamento di leggi, regolamenti, ecc…

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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