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Il TAT di Murray


Consiste di 31 immagini, costituite da fotografie, riproduzioni, quadri, illustrazioni. Di queste, alcune sono applicabili a tutti i tipi di soggetti, altre solo per soggetti o maschi o femmine, altre ancora per adolescenti o adulti. Nel complesso, la batteria differenziata per ogni tipo di soggetto comprende 20 immagini. Esse vengono somministrate in 2 sedute da 10 immagini ciascuna. Le immagini della seconda serie sono volutamente poco usuali, più drammatiche di quelle del primo gruppo.
Questo test nasce sulla base della teoria dei bisogni di Murray. I due costrutti centrali nella sua psicologia sono quelli di bisogno e pressione: i bisogni giocano un ruolo nella scelta di quegli aspetti del mondo che sono percepiti e del significato che viene dato ad essi. Forniscono inoltre energia al comportamento in direzione della loro soddisfazione. Le pressioni fanno invece riferimento alla forza degli eventi ambientali sulla persona. L'autore descrive due tipi di pressioni: le pressioni alpha, dovute all'influenza su una persona di forze esterne obiettive e reali, e le pressioni beta, che riguardano le componenti soggettive di tali forze. Bisogni e pressioni interagiscono in combinazioni dinamiche, definite dall'autore come “temi”. Il TAT nasce proprio come strumento per la rilevazione di questa complessa teorizzazione.
Nell'interpretare il TAT, il compito iniziale consiste nell'identificare quel personaggio, definito “eroe”, su cui l'autore ipotizza vengano proiettati bisogni, motivi, credenze ed emozioni. Nella pratica clinica vengono formulati due tipi di lettura del TAT: formale e di contenuto: il primo riguarda il modo in cui il soggetto costruisce o presenta le sue risposte; le analisi del contenuto emergono invece dallo studio del materiale fornito dal soggetto attraverso il racconto.
Per un'interpretazione dal punto di vista psicoanalitico, è stato ipotizzato che esista, per ogni immagine, un contenuto manifesto ed un contenuto latente, suscettibile di riattivare differenti livelli della problematica. La consegna è caricata della stessa contraddizione interna: l'accento è posto sul controllo cosciente (cioè tener conto del contenuto logico dell'immagine, elaborare una storia logica, coerente, trasmissibile all'altro, quindi obbediente agli imperativi del processo secondario) e nello stesso tempo sulla necessità di abbassare la soglia del controllo per lasciarsi andare ad immaginare. Si tratta quindi di una situazione di conflitto per eccellenza fra principio di piacere e di realtà, rappresentazione di cosa e di parola, difesa e desiderio; in sintesi, fra imperativi consci e inconsci. La storia raccontata, o piuttosto l'insieme del protocollo, rappresenta un compromesso originale realizzato dal soggetto fra imperativi consci e inconsci, fra funzioni coscienti, difensive, e rappresentazioni fantasmatiche più che il tema, è la modalità di elaborazione di questo che interessa per valutare come una certa problematica si inserisce e quale ruolo gioca nella vita mentale del soggetto.

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