"La retorica del neorealismo" di Casetti e Malavasi

In "La retorica del neorealismo" Casetti e Malavasi considerano il neorealismo nei termini di “uno stile che rimpiazza un altro stile”. Il sistema stilistico del neorealismo è descritto come un fenomeno sorretto da una serie di procedimenti che hanno come obiettivo quello di ottenere degli effetti di realtà. Si tratta quindi di una “stilistica” che è anche una “retorica”, in cui gli effetti di realtà vengono realizzati su più piani: la riproduzione, la rappresentazione e il consumo. Riguardo al consumo il punto da sottolineare è che il quadro culturale in cui il cinema opera è determinante per completare la dimensione retorica del sistema stilistico. La questione dello stile, considerata in una prospettiva di teoria della ricezione riguarda esattamente il fatto che lo stile produce i suoi effetti : effetti in termini di rifiuto, rimozione, oppure riconoscimento culturale, interesse ed emulazione. Uno stile produce effetti appunto ma perché questi effetti siano tali, si realizzino e si dispieghino pienamente è necessario che siano completati da operazioni di ricezione adeguate. Il modo in cui Casetti e Malavasi parlano dello stile come di un fatto sociale ha forti analogie con i modi in cui è studiato questo stesso problema nell’area dei cultural studies che si occupa di culture giovanili in termini di stili di vita. In poche parole in questo contesto lo stile è un fenomeno connesso all’esperienza di determinati gruppi di persone; uno stile di vita per essere percepito come vitale nell’esperienza delle persone deve essere autenticato, oggetto di un processo di autenticazione: deve essere investito da discorsi, saperi, valori e credenze. Deve smettere di essere una verità tra le tante e diventare la verità autentica.
Una risorsa stilistica per essere autenticata ha bisogno di intercettare e sollecitare le attese dei destinatari, ha bisogno che il ruolo del medium sia riconosciuto da una collettività.