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Le decisioni di localizzazione delle aziende




Quando la decisione circa la localizzazione di un’azienda è influenzata dalle ubicazioni scelte dei concorrenti, esiste una condizione di interdipendenza delle localizzazioni. Questo fattore influenza il modo in cui imprese in competizione, con identiche strutture dei costi, si collocano nello spazio, per assicurarsi una quota del monopolio spaziale del loro mercato congiunto. Nella teorie dell’interdipendenza della localizzazione, l’elemento chiave è l’analisi variabile dei ricavi, non la variabilità dei costi del modello di Weber.
Il caso più semplice riguarda le decisioni localizzative di due aziende in competizione per fornire merci identiche a compratori uniformemente diffusi lungo un mercato lineare. L’esempio citato di solito è quello dei due gelatai, ciascuno dei quali vende la stessa marca di gelati, allo stesso prezzo, lungo una teoria di spiagge con utenti equidistribuiti. Tutti compreranno la stessa quantità di gelato (la domanda è anelastica o rigida, cioè non reagisce ai cambiamenti di prezzo) e preferiranno il venditore più vicino. I due gelatai, alla fine, si riuniranno nel punto intermedio del mercato lineare (la spiaggia), cosicché ciascun venditore possa rifornire i clienti alle estremità del mercato, senza cedere un vantaggio di localizzazione al concorrente.
Questa è una soluzione spaziale che massimizza i profitti, ma non minimizza i costi. La localizzazione a minimo costo totale per ciascuno dei due gelatai sarebbe al centro della sua metà di spiaggia, dove lo sforzo totale compiuto dagli acquirenti per raggiungere il chiosco di gelati è minore. Per massimizzare la quota di mercato, tuttavia, ciascun gelataio potrebbe decidere di situarsi subito accanto al concorrente, dominando così i tre quarti del mercato costituito dall’intera spiaggia. La logica reazione del secondo venditore sarebbe quella di saltare oltre il primo, per riguadagnare una fetta di mercato. In ultima istanza, è inevitabile una collocazione fianco a fianco sulla linea centrale della spiaggia, collocazione che determina una sistemazione standard, dal momento che nessuno dei gelatai può ottenere ulteriori vantaggi spostandosi. Ora, però, gli acquirenti complessivamente intesi devono camminare più di prima per soddisfare il desiderio di gelato; vale a dire che il costo di acquisto totale, o prezzo franco destino ( acquisto del gelato più sforzo compiuto), è aumentato.
Per molti studiosi, le semplificazioni e le rigidità delle spiegazioni fornite delle teorie del minimo costo e dell’interdipendenza delle localizzazioni sono poco realistiche e restrittive. In conclusione, sostengono, la localizzazione perfetta di un’attività produttiva si trova dov’è maggiore il profitto netto. Essi propongono di impiegare il principio di sostituzione, il quale riconosce che, in molti processi industriali, è possibile compensare la diminuzione di un fattore produttivo (per esempio la manodopera) con l’aumento di un altro (per esempio il capitale investito in macchinari automatizzati), oppure aumentare i costi di trasporto, riducendo la rendita di un terreno.

Tratto da I CONCETTI CHIAVE DELLA GEOGRAFIA di Gabriella Galbiati
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