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La domanda di turismo e la teoria del consumo di Lancaster


La teoria neoclassica tradizionale assume la perfetta omogeneità dei beni dal lato della domanda; poiché ogni bene diventa un perfetto sostituto dell’altro, ogni individuo ne acquisterà una quantità tale da massimizzare la propria utilità, in relazione al reddito disponibile, ma indipendentemente dalle caratteristiche dei beni stessi. In realtà, ciascun prodotto si differenzia dagli altri per un insieme di qualità che possono essere connaturate oppure percepite dal soggetto acquirente sulla base del bisogno che intende soddisfare. Il consumo si configura come un processo nel quale merci singole o gruppi di merci (input) vengono trasformati per ottenere determinati attributi (output), cioè modalità diverse di soddisfare una particolare esigenza.
La teoria di Lancaster attribuisce delle qualità a uno o più beni, tradotte in una categoria quantitativa (insieme di attributi misurabili mediante numeri reali). Ogni bene può essere definito da un vettore di caratteristiche alle quali è connessa la sua utilità, e ogni bisogno può essere soddisfatto da differenti beni presenti nel mercato: il consumatore sceglierà quel prodotto che presenta un mix di caratteristiche tali da massimizzare la sua soddisfazione.

Tratto da ANALISI E DIMENSIONE ECONOMICA DEL TURISMO di Elisabetta Pintus
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