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Lo spettacolo come luogo della socialità in "Parla con lei"


Se dunque il luogo della comunione e della socialità, delle possibili relazioni umane, non può essere la casa, allora questo luogo sarà lì dove si tiene uno spettacolo. Il teatro (Benigno – Marco), il concerto (Marco – Lydia), il cinema (Benigno – Alicia). È possibile concepire e abitare i propri sentimenti solo laddove c'è spettacolo, rappresentazione. L'unica casa che si può abitare è quella dello spettacolo e di conseguenza la comunicazione, impossibile in case abitate da un solo abitante, si rende possibile attraverso il medium dello spettacolo.

Ma accanto ad uno spettacolo buono, sociale, ce n'è un altro negativo, legato alla rappresentazione del dolore e della morte. Cinema, teatro e musica rappresentano mezzi e occasioni per l'incontro e la comunione mentre la corrida e la televisione sono al contrario luoghi negativi della sofferenza esibita. Lydia è costretta a fuggire da uno studio televisivo e la portinaia di Benigno si rammarica di come la tv si sia fatta sfuggire lo scoop dell'infermiere che violenta una paziente in coma; la corrida è lo spettacolo della sofferenza e della morte e forse per questo motivo sarà Alicia e non Lydia, troppo compromessa con lo spettacolo del dolore e della morte, a tornare alla vita. Connotazione negativa hanno anche le cerimonie presenti nel film: il matrimonio è un atto mancato in cui Marci dà l'addio definitivo a Lydia proprio mentre lei medita di lasciarlo; la vestizione è un atto macabro e carico di presentimenti, sia quello di Lydia prima di scendere nell'arena sia quello di Alicia vestita in camicia da notte.

Tratto da CINEMA E TEATRO TRA REALTÀ E FINZIONE di Gherardo Fabretti
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