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La significatività quantitativa: account-level materiality

Poiché le verifiche di revisione hanno per oggetto le singole classi di valori e non gli aggregati dei bilanci riclassificati, l'errore massimo tollerabile definito per ciascun aggregato deve essere diviso tra le classi (accounts) che lo compongono, al fine di allocare errori massimi tollerabili ai singoli conti-voci di bilancio (c.d. Account-level materiality).
Evidentemente vi è una relazione inversa tra la dimensione dell'errore massimo tollerabile allocato a un conto e l'estensione delle verifiche (maggiore l'errore massimo tollerabile e minore l'estensione delle verifiche che possono essere effettuate, e viceversa). Tale correlazione inversa vale anche per i controlli incorporati nelle procedure amministrativo-contabili delle società (SCI), per cui maggiore è l'errore massimo tollerabile, minore è l'affidabilità del SCI, e viceversa.
La definizione dei limiti di significatività delle singole classi di valori avviene considerando i seguenti criteri operativi:
- l'ammontare dell'errore massimo allocato ai conti appartenenti a un aggregato di bilancio deve essere coerente con l'ammontare della materialità allogata tale aggregato; l'errore massimo tollerabile per aggregato (es. attivo corrente) viene suddiviso tra le singole classi di valori che lo compongono (es. cassa e banche, crediti, magazzino, ratei e risconti) in modo che la loro somma per tutti punti corrisponda all'errore medio ponderato per la aggregato; in effetti, la possibilità che gli errori si compensino spinge i revisori ad allocare ai singoli conti un errore medio tollerabile complessivo superiore a quello precedentemente determinato;
- l'allocazione dell'errore massimo tollerabile ai singoli conti deve tenere in giusta considerazione le caratteristiche dei medesimi: difficoltà "tecnica" nella determinazione dei valori; costo della verifica; possibilità di controllo mediante testa di coerenza;
- sussiste un limite massimo ragionevole di errore che può essere allocato a singoli conti: è normalmente stabilito un limite alla significatività che può essere allocata al singolo conto, per evitare che da una parte eccessiva o addirittura tutta quella associata a un aggregato si allocata a un singolo conto riducendo, al di là di ogni ragionevole limite, le verifiche da svolgere; tale limite è a volte determinato mediante una percentuale rapportata al singolo conto (es. l'errore allocato al magazzino non può superare il 5-10% del valore del conto), mentre in altri casi è determinato in relazione a una percentuale dell'EMT per l'aggregato a cui appartiene (es. l'errore allocato al magazzino non può superare il 60% del valore dell'errore allocato all'attivo circolante.

Tratto da REVISIONE AZIENDALE di Salvatore Busico
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