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Il colloquio negli interventi di sostegno


L’intervento di sostegno è costituito da una serie di colloqui proposti al paziente alla fine del processo diagnostico. Lo scopo è il solo accompagnare il soggetto in un cammino che sta facendo o con interventi da parte dello psicologo che restino a livello consapevole. Sono utili perché permettono di avviare un processo di autoconoscenza e son brevi.
Gli interventi sono proponibili a due tipologie di pazienti:
1) Pazienti con struttura di personalità abbastanza normale ma indebolita di fronte alla problematica attuale. Questo può verificarsi in : a)Situazioni in cui si verifica l’incontro con conflitti che fanno parte della crescita interna; b) situazioni di realtà come lutto o malattia.
2) Pazienti molto gravi, immaturi e molto poco strutturati, in cui è molto evidente un’estrema fragilità dell’Io.
Il terapeuta deve essere dedicato alla capacità di distinguere normalità da patologia in termini psicoanalitici e a cui viene richiesto un training meno specialistico. L’oggetto del colloquio sono sempre i vissuti, le esperienze di vita del paziente e il tema sarà più centrato sulle difficoltà e va  Comunque sondato il desiderio di procedere ad un cammino, per quanto breve, di autoconoscenza. Da tenere presente gli aspetti affettivi, poco consapevoli dell’aspettativa.
Nel caso di pazienti abbastanza normali viene proposta una serie di colloqui in cui il paziente possa condividere con un professionista i suoi vissuti e affetti, occupazioni. Nei casi gravi il terapeuta funziona da Io ausiliario e la comunicazione non verbale acquista una notevole importanza come canale di espressione.

Tratto da IL COLLOQUIO COME STRUMENTO PSICOLOGICO di Carla Callioni
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