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Le funzioni del montaggio: narrativa, ritmico-formale, descrittiva

Le funzioni del montaggio cinematografico: narrativa, ritmico-formale, descrittiva


Come aveva intuito Ejzenstejn, il montaggio è un procedimento che trascende la tecnica cinema-tografica, e riguarda forse le modalità stesse della conoscenza umana. Il semplice fatto di allineare due immagini spinge lo spettatore a metterle in un rapporto di implicazione logica, anche quando a priori non esisterebbe alcun tipo di connessione.

Una conferma definitiva del potere manipolatorio del montaggio è l’esperimento Kulesov, in cui la stessa inquadratura di un attore sembra assumere, agli occhi dello spettatore, tre espressioni diverse a seconda dell’immagine cui viene via via accostata (una minestra, una bara, un bambino). Ora, se per montaggio intendiamo la messa in fila di più inquadrature incomplete allo scopo di dare vita a un nuovo insieme, si possono distinguere varie forme e funzioni del montaggio.

Con la funzione narrativa, il collegamento delle inquadrature determina dei contenuti narrativi. La funzione concettuale (connotativa, intellettuale) è legata ad Ejzenstejn, che recuperando dal tea-tro il concetto di attrazione (l’elemento che produce nello spettacolo una scossa emotiva tale da spalancare il senso ideale dello spettacolo), teorizza un montaggio che non ha come fine la con-tinuità elastica ma la discontinuità. Dallo scontro tra le inquadrature nasce un significato astratto.

In Ottobre, il generale Kerenskij entra nella sala del trono degli zar. Qui Ejzenstejn non vuole raccontare l’episodio concreto, ma comunicare un messaggio astratto. Per farlo, accosta l’immagine di Kerenskij a due inquadrature: un pavone meccanico che apre le ali, lo stemma degli zar. Traduzione: la vanità di Kerenskij, la burocrazia e la tradizione hanno ucciso gli ideali rivoluzionari.

Con la funzione ritmico-formale: il collegamento tra le inquadrature non è dettato da motivi di ordine logico o narrativo, ma dai rapporti spaziali di curve, linee, colori, ecc. Si pensi ai videoclip contemporanei, dove il montaggio a-logico, cioè ritmico e formale insegue una sorta di musicalità visiva. La funzione descrittiva istituisce tra i piani rapporti di ordine prevalentemente spaziale (ad es., l’inizio di Manhattan). Le inquadrature vengono l’una dopo l’altra, non l’una a causa dell’altra.

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