Skip to content

Educazione nuova e culture intellectuelle

Educazione nuova e culture intellectuelle


La ricerca sulla cultura deve orientare la sua analisi non sul prodotto finito bensì sui processi che ne producono tali risultati.
Visalberghi, pedagogista, afferma nella “Scuola Aperta” come l'elemento dinamico e di trasformazione interna di una cultura dovesse restare preziosa caratteristica che è possibile perdere o snaturare, e per tale motivo deve diventare oggetto delle nostre cure. Tale appello si presentava alla fine degli anni '50 come un invito non soltanto rivolto a prevedere i rischi di un degrado della cultura umanistica ma anche a contenere le incognite di un progresso tecnico in avanzata.
In Francia, in un contesto come quello del II° dopoguerra, per molti aspetti si afferma la volontà di allargare l'orizzonte degli studi sull'educazione nuova. Sul piano storico-filosofico si presentano due orientamenti: uno di ordine naturalistico, secondo la quale l'uomo è tale in virtù di una natura propria; l'altro di ordine storico-istituzionale, per il quale l'uomo si fa in virtù della cultura formalizzata e delle pratiche politico- istituzionale. Non sono poche le occasioni di confronto fra i due orientamenti e il dibattito sul rinnovamento dell'istruzione secondaria diventa in Francia in questa prima metà del '900, sempre più acceso. La scelta finale sarà poi indirizzata sulla “cultura intellettuale” di Cousinet, cioè la direzione d'approfondimento che si è inteso privilegiare.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.