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Abilità spaziali e prassico- costruttive dei soggetti con sindrome di Williams

Diversi autori hanno affermato la presenta di una compromissione nell’integrazione visuo- motoria, l’estrema difficoltà incontrata anche nel disegno si riconduce sia a problemi a livello visuo- motorio, ma anche ad uno specifico deficit visuo- spaziale.
In questi pazienti è emerso un profilo neuropsicologico complesso: sia nel dominio linguistico che in quello visuo- spaziale alcune abilità sono preservate altre sono fortemente deficitarie.
Al test di riconoscimento dei volti i bambini con questa sindrome ottengono prestazioni simili a bambini normali di pari età cronologica (abilità neuropsicologica mediata dall’emisfero destro). Questa è considerata da Bellugi come una prova della particolare abilità cognitiva che questi pazienti utilizzano nei compiti visuo- spaziali: cogliere il particolare, trascurando la relazione tra le parti.
Questi pazienti hanno problemi per quanto riguarda compiti che richiedono una competenza prassica e l’elaborazione e manipolazione spaziale del materiale proposto. Mostrano una tendenza alla frammentazione, essi riproducono i dettagli della figura modello senza integrarli nella totalità della rappresentazione, questa difficoltà tende a ridursi con l’avanzare dell’età mentale.
In questo studio si riscontra una prevalenza per questi soggetti di uno stile analitico, più che per uno stile globale; la prevalenza di uno o dell’altro stile è influenzata dall’età mentale dei soggetti. Si ipotizza che l’incapacità per questi soggetti di focalizzare l’attenzione su entrambi questi aspetti sia influenzata dall’incapacità di mantenere più informazioni contemporaneamente causata dalla scarsa capacità di rappresentazione cognitiva.
Molti bambini hanno difficoltà a programmare e pianificare un compito, non sanno con quale elemento cominciare e, una volta riprodotto un elemento iniziale mostrano difficoltà a inserire in modo sequenziale gli altri fino a ottenere la rappresentazione completa. La riproduzione risulta confusa, semplificata e ripetitiva.
Infine, mostrano una tendenza alla perseverazione, continuando a fornire la medesima risposta stereotipata.
Si può dire inoltre che i bambini con sindrome di Williams hanno ottenuto prestazioni deficitarie in compiti che richiedono la capacità di pianificazione e sequenzialità (abilità che risiedono nei lobi frontali)=> Alcuni autori affermano che il profilo neuropsicologico dei bambini con questa sindrome è simili a quello di soggetti con danno frontale.

Tratto da CLINICA PSICOLOGICA IN SINDROMI RARE di Beatrice Segalini
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