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L’uomo e l’ambiente urbano


La città.
Per città s’intende in genere, un insieme piuttosto ampio di individui, insediati stabilmente in un determinato territorio. Oggi le differenze tra realtà urbana e non urbana tendono ad attenuarsi. Una cultura che è definibile come universalizzante fa si che le società moderne vivano processi tendenzialmente omologanti, principalmente per l’influenza esercitata dai mass media. “la cultura Urbana” non  può quindi essere esclusiva della città.

L’urbanesimo come stile di vita
Oggi il fenomeno dell’urbanizzazione non denota più solamente il processo mediante il quale delle persone sono attirate in un posto chiamato città ma si riferisce anche a quell’insieme dei caratteri distintivi del modo di vita associato alla crescita delle città e infine ai mutamenti che avvengono in direzione dei modi di vita riconosciuti come urbani e che si manifestano tra persone, ovunque esse si trovino. Quindi la classificazione di una comunità come urbana sulla base della sola dimensione è arbitraria. Caratteri distintivi:
* il confronto con il passato. i tratti della personalità urbana possono apparire come aspetti negativi o addirittura patologici della convivenza sociale.
* la secolarizzazione della vita. (opposta a sacralizzazione) L’espressione secolarizzazione fa riferimento ai valori espressi in un’epoca determinata, dalla cultura di un momento storico; mentre la sacralizzazione fa riferimento ai valori che sembrano rinvenibili negli esseri umani pressoché in ogni epoca e luogo. (amore, famiglia, religione, etc). i valori di questo periodo storico della società industrializzata desacralizzano i valori forti della tradizione. (es: con il divorzio, aborto, relativismo religioso, etc)
* L’atomizzazione. (isolamento, anonimato, scomparsa della famiglia estesa, del vicinato, dell’antica funzione della piazza);
* La razionalizzazione. L’urbanizzazione, specialmente quando è accompagnata da eterogeneità (esistenza di differenza nell’ambiante) tende a indebolire il comportamento tradizionale.
* La perdita dell’espressività spontanea. Secondo Rimmel, i soggetti che risiedono nelle città moderne sono sottoposti a un continuo blocco degli stimoli e delle idee. (rapporti impersonali, sviluppo della privacy, contatti superficiali con gli altri)
* L’atteggiamento blasé. (atteggiamento distaccato, indifferenza nei confronti degli altri)
* Il livore urbano. riserbo indifferenza, che nasconde avversione estraneità, repulsione reciproca pronta a degenerare in odio in casi di contatti più ravvicinati.
* Il dinamismo. In opposizione all’immobilismo della campagna. In città si hanno maggiori opportunità di riuscita sociale. l’ambizione è proprio un caratteristico requisito urbano. (gli abitanti della campagna sono in genere più conservatori e legati alle tradizioni).
* I contatti utilitari. mentre in una piccola comunità i contatti sono diretti intimi e coinvolgono una persona in tutti gli aspetti della sua vita, in città i contatti sono numerosi, settoriali e più utilitari che sentimentali.
* La competizione. I soggetti sono indotti soprattutto dai mass media a divenire imprenditori di se stessi. Una continua prospettazione di mete, moltissime in funzione prettamente consumistica, indicono gli individui a cercare forme di realizzazione per lo più di scarso valore e consistenza, spesso difficilmente realizzabili e perciò foriere alla fine di frustrazioni. La città è inoltre il luogo dove sono maggiori le opportunità di accrescimento di ricchezza e di potere; è il luogo tipico della competizione.
* L’intelligenza. Nella città vi è una maggiore variabilità intellettuale che non in campagna: vi si possono trovare sia un maggior numero di intelligenze superiori, sia un maggior numero di persone con difetti psichici. E’ diffusa inoltre l’opinione che la popolazione urbana risulterebbe di intelligenza superiore. (considerazione semplicistica)
* Gli stridenti contrasti. La città moderna tende ad accentuare la caratteristica dell’eterogeneità e i contrasti appariscenti (povertà-ricchezza; squallore-splendore).
* I valori urbani e i giovani. I giovani sono più indipendenti e sicuri.
* La solitudine. (cosiddetta solitudine affollata)
* La simbiosi uomo-alloggio. Con le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione l’uomo appare centrato nell’abitazione, limitato nelle sue relazioni e nella sua partecipazione sociale.

Tratto da MANUALE DI SOCIOLOGIA di Alessia Chiovaro
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