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L’ultima spartizione. La Polonia e la II Guerra Mondiale

Dopo la scomparsa di Pilsudski il centro di potere più rilevante era costituito dal gruppo di fedelissimi di Pilsudski e dell’esercito. Il maresciallo Rydz-Smigly era l’erede della tradizione di Pilsudski i suoi successori diedero una virata a destra. Il miglioramento della situazione economica non bastò a colmare il profondo disagio sociale – proteste operaie e contadine – repressione. Le forze di sinistra costituirono un fronte popolare. Il PSL era il partito d’opposizione più temibile. Il partito comunista non ebbe un ruolo molto rilevante nell’opposizione al governo della sanacja. La politica governativa accentuò il passaggio dalla sanacja ad una forma accentuata di nazionalismo, l’endecja, di cui fu testimone il culto della personalità riservato al secondo personaggio dello stato, il maresciallo Rydz-Smigly. La nuova nazional-democrazia polacca civettava pericolosamente con i nazi tedeschi.
Politica estera: secondo l’idea di Pilsudski bisognava mantenere equilibrio tra i due nemici storici: Germania e Urss. Pilsudski Tra il ’32 e il ’39 fu ministro degli esteri Beck (vicino alle posizioni di Pilsudski, ma le realizzava mediante accordi segreti bilaterali). Beck fu artefice di una politica di avvicinamento alla Germania, convinto dell’inevitabilità del conflitto tra Berlino e Mosca e della vittoria della Germania. Il pericolo rappresentato dall’ascesa di Hitler fu sottovalutato e un altro errore fu quello di considerare la minaccia russo-tedesca separata e con possibili tempi d’attuazione differenti.
1932: firma dell’accordo di non aggressione con l’Urss.
1934: firma della dichiarazione polacco-tedesca di rinuncia all’uso della forza per risolvere i contrasti tra le parti firmatarie.
Varie difficoltà economiche indussero Mosca ad applicare il Patto Briand-Kellog (1928) di rinuncia alla guerra tra URSS, Lituania e Polonia prima della ratifica di tutti gli altri firmatari.
La convenzione franco-polacca del ’21 rimase valida nonostante i dissidi, ma da parte polacca si manifestò nel tempo un raffreddamento dei rapporti con Parigi.
Dal ’36 la Germania nazista si mostrò più aggressiva in politica estera e sempre meno tollerante con i polacchi presenti sul proprio territorio. Nel ’38 il ministro degli esteri tedesco, Goering, informò Beck dei piani di Berlino per l’Austria e la Cecoslovacchia. Nel frattempo Beck inseguiva l’obiettivo di creare un blocco di stati neutrali posti geograficamente tra Germania e Urss, di cui avrebbero dovuto far parte, oltre alla Polonia, Scandinavia, stati baltici, Slovacchia, Ungheria, Romania e Yugoslavia. Il progetto non fu realizzato a causa del precipitare degli eventi che condussero alla 2 Guerra Mondiale.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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