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Epicrisi del caso del piccolo Hans


Si pensava che il piccolo fosse un soggetto predisposto alla nevrosi e il fatto che l’analisi di H sia stata condotta dal padre (infarcito delle teorie di Freud e suoi pregiudizi) escludono ogni valore di obiettività.
Si trarrebbe di suggestione con la differenza che in un bambino è più facile mascherarla piuttosto che in un adulto. L’inattendibilità delle affermazioni dei bambini deriva dalla prepotenza della loro fantasia. H fa affermazioni false e reticenti sotto la coazione di una resistenza e non hanno valore probante perché non fa che dar ragione al padre e, libero da ogni pressione, fa scaturire una sua verità interiore che era nota solo a lui.
All’epoca della malattia e durante l’analisi cominciano le divergenze tra ciò che dice e ciò che pensa, in parte dovute al fatto che vi è del materiale inconscio in lui che non sa padroneggiare tutto insieme e in parte conseguenti alle reticenze di contenuto che traggono origine dai suoi rapporti coi genitori.
H ha inoltre dimostrato durante l’analisi un’indipendenza sufficiente ad assolverlo dal concetto di “suggestione” e applica le sue teorie sessuali bambinesche al materiale patogeno a sua disposizione.

Il piacere che si trae dal proprio membro genitale si allaccia al piacere di guardare  (in forma attiva e passiva) e cerca di procurarsi la vista del fapipi di altre persone, sviluppa curiosità sessuale e ama mostrare il proprio fapipi. Infatti uno dei suoi sogni riguarda che una delle sue amiche lo assiste mentre fa pipi.
L’aspetto attivo del piacere sessuale a guardare si collega presto a un motivo determinante, ovvero è spinto dal bisogno di stabilire un confronto. È come se il desiderio del bambino di diventare grande si sia concentrato sul suo genitale.
Nella costituzione sessuale di H la zona genitale è fin dall’inizio quella da cui trae più piacere e una costituzione come la sua non sembra cmq comprendere la disposizione allo sviluppo di perversioni e della loro negatività.

Il carattere di H è buono e tenero ma in un punto dell’analisi viene fuori una parte di sadismo represso (il desiderio di picchiare e stuzzicare i cavalli). H ama molto il padre anche se ne desidera la morte e lo dimostra quando lo colpisce e subito dopo bacia il punto colpito: è una contraddizione, ma nella vita psichica del bambino gli opposti coesistono per lungo tempo pacificamente.
Come già detto la nascita della sorellina riveste una grandissima importanza per H e nella sua nevrosi, all’ostilità che è già repressa si sostituisce la paura per la vasca da bagno. Non solo, nel suo inconscio egli ha riservato alla sorella lo stesso trattamento del padre perché tutte e due  lo privano  della mamma, ovvero lo privano di essere solo con lei.
Nella sua trionfante fantasia finale H riassume tutti i suoi moti erotici di desiderio: è sposato con la madre e ha innumerevoli figli che accudisce a suo piacimento.


Tratto da IL CASO DEL PICCOLO HANS di Carla Callioni
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