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La crisi del welfare state e il sociale come risorsa

La crisi del welfare state e il sociale come risorsa 

Anni ’70 Crisi del welfare state occidentale. Cause interne cali di crescita nelle economie occidentali; comparsa di deficit pubblici; passaggio dal paradigma fordista delle economie industriali, che prevede produzione e consumo di massa, a post-fordista, imperniato sul decentramento produttivo, sulla flessibilità dei rapporti di lavoro e consumi differenziati; modificazione di carattere sociale aumento della presenza femminile nel mercato del lavoro, ridefinizione dei diritti delle donne, invecchiamento della popolazione. Cause esterne flusso di immigrati dal sud al nord. 
Oggi si parla di ridurre drasticamente la spesa pubblica; in questo scenario vi sono due schieramenti opposti: 
1. Da un lato vi sono coloro che sostengono la riduzione dell’intervento pubblico e la contrazione dei servizi sociali, intenzione di progettare un diverso stato assistenziale con ampi spazi per compagnie assicurative, fondi pensioni, cliniche e scuole private, si ipotizza una delega delle funzioni dello stato ad un soggetto esterno che sarebbe il terzo settore. 
2. Dall’altro coloro che ritengono indispensabile ridisegnare il rapporto fra pubblico e privato per riorganizzare il sistema di protezione sociale. Si tratta di rifondare su basi diverse una solidarietà di cittadinanza cioè una solidarietà intesa come sinergia che coordini le forze e le risorse esistenti nella società civile e nel sistema pubblico. 
Molti osservatori sono d’accordo nel trovare un nuovo mix tra le tre aree costituite dallo stato, dal mercato e dall’azione volontaria. 
La TERZA DIMENSIONE identificata da ARDIGÒ riguarda il mercato volontario, le tradizionali forme di mutuo aiuto, i servizi sociali auto gestiti. 
CESAREO intende per terzo settore l’insieme delle attività di produzione di beni o servizi svolte senza fini di lucro e qualificate da valenza espressiva che si realizzano all’esterno dei meccanismi sia del mercato sia dello stato. 
Il termine “privato sociale” individua ed accomuna forme sociali di gestione autonoma di produzione e partecipazione operanti in ambito economico e dei sistemi sociali. 
Il privato sociale viene ad assumere un carattere strategico nel far fronte ad aspetti della cittadinanza che la modernità non può colmare. 

Tratto da LA PSICOLOGIA DI COMUNITÀ di Ivan Ferrero
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