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Caratteristiche dei moduli nella teoria di Fodor


I moduli sono dominio-specifici: ogni modulo elabora una classe ristretta di input;
i moduli eseguono operazioni obbligate: non possono astenersi da elaborare l'input, e si attivano automaticamente ogni volta che l'informazione rilevante è presente;
i moduli sono informazionalmente incapsulati o cognitivamente impenetrabili: non sono influenzati né dalle credenze e dalle attese, né dai feedback relativi al successo o all'insuccesso del comportamento, e non hanno accesso alle info disponibili agli altri moduli (es: illusioni ottiche);
i moduli producono output superficiali, che non possono essere interpretati in modo semantico (cosa che avviene da parte dei processi centrali);
i moduli hanno un'architettura neurale fissa e geneticamente determinata;
i moduli non sono suscettibili di modifica da parte dell'ambiente e dell'esperienza: il loro andamento evolutivo è interamente determinato per via genetica;
La concezione modulare della mente si differenzia dalla visione dominio-specifica dell'approccio cognitivista:
Un dominio è costituito dall'insieme delle rappresentazioni che supportano una specifica area della conoscenza e dall'insieme di procedure che operano su queste rappresentazioni;
I domini possono sovrapporsi per il fatto di usare rappresentazioni o procedure comuni;
Un modulo è un'unità di elaborazione delle informazioni che incapsula tali rappresentazioni e le computazioni che su di esse possono essere eseguite;
I moduli funzionano in modo indipendente l'uno dall'altro;
Di fatto, la teoria di Fodor nega la necessità di un vero e proprio processo di sviluppo, e chiama in causa una concezione dell'epigenesi (l'embrione si sviluppa a partire da un germe indifferenziato, con la comparsa successiva di parti dell'organismo nuove per morfologia e struttura) di tipo unidirezionale e deterministico, che rimanda a una visione dello sviluppo ontogenetico come di un processo attraverso il quale le istruzioni contenute nei geni, selezionate durante la filogenesi, vengono eseguite per dare forma alle strutture neurali e ai processi psicologici da queste supportati, senza la perturbazione dell'ambiente e dell'esperienza. La specializzazione neurale e funzionale è vista come il punto di partenza del processo di sviluppo.
I moduli, inoltre, sembrerebbero la parte più stupida e non intelligente della mente umana, ma questa stupidità si traduce nella possibilità di disporre di processi di elaborazione dell'informazione rapidi ed efficienti anche nelle fasi iniziali dello sviluppo cognitivo.
La teoria modulare di Fodor ha fornito un supporto teorico alle posizioni innatiste, che sottolineano la ricchezza delle competenze cognitive possedute dai bambini fin dai primi mesi di vita, e la forte somiglianza tra i principi che regolano la cognizione infantile e quelli che governano la cognizione adulta.

Tratto da LO SVILUPPO COGNITIVO di Alessio Bellato
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