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Kuhn e il concetto di scienza normale

Kuhn e il concetto di scienza normale



Per Kuhn, che ha elaborato il concetto di scienza normale, perché si abbiano delle rivoluzioni scientifiche e dei cambi di paradigma della ricerca è necessario che il terreno sia stato preparato dall’attività di consolidamento e di ripulitura di una base di conoscenze. La scienza normale coincide con questo lavoro di forzatura della natura all’interno delle caselle fornite dall’iniziazione alla professione. Il rapporto routines-creatività è lo stesso che lega ricerca normale e nascita dei problemi straordinari(con conseguente possibilità di rivoluzione).
Così come i problemi straordinari che possono interessare la ricerca in certi suoi momenti cono concepibili solo all’interno dei discorsi della ricerca standard, anche il più creativo dei critici non può fare a meno di riferirsi ad un set di saperi condivisi dalla comunità di riferimento, cioè non può fare a meno di un paradigma.
In senso epistemologico-lato, paradigma funziona come sinonimo di punto di vista e pertinenza, e viene impiegato in alternativa al primo termine in espressioni come “pertinenza/punto di vista” sociologico, psicanalitico, semiotico, ecc.
In questo primo significato della parola il critico non ha affatto bisogno di un paradigma; egli infatti non è chiamato ad esplicitare il punto di vista teorico che porta avanti il proprio discorso.
Non era precisamente questo il significato che Kuhn dava a paradigma. In La struttura delle rivoluzioni scientifiche, il termine ha infatti almeno due altri significati.
1) Esso rappresenta l’intera costellazione di credenze, valori, tecniche, e cosi via, condivise dai membri di una data comunità.
2) Esso denota una sorta di elemento di quella costellazione, le concrete soluzioni di rompicapo che possono sostituire regole esplicite come base per la soluzione dei rimanenti rompicapo della scienza normale.
È soprattutto la prima accezione che qui interessa. La struttura comunitaria della scienz fa si che l’attività di ricerca sia tutt’altro che soggettiva e irrazionale senza con ciò aver bisogno di indicazioni teoriche funzionanti come regole.
I paradigmi sono una varietà di nozioni familiari, condivise da scienziati di un certo gruppo. Ciò che realmente guida la ricerca è la matrice disciplinaria rappresentata dai paradigmi; essa è presente anche nel caso della critica cinematografica e riguarda un insieme non esplicitamente codificato di valori ed euristiche che vengono comunque istintivamente seguite dai membri della comunità.

Tratto da CRITICA CINEMATOGRAFICA di Nicola Giuseppe Scelsi
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