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CBT - trattamento cognitivo-comportamentale - per l’insonnia dell'adolescente


i cambiamenti sociali ed evolutivi che li investono si riflettono anche sul loro ciclo sonno-veglia. Crescono gli impegni scolastici, si conquista una maggiore autonomia (uscite serali), si svolgono attività “attivanti” nelle ore serali (TV, internet) o lavoretti serali (baby sitter, camerieri nei pub).
Queste attività serali e notturne spostano sempre più avanti l’orario dell’addormentamento mentre l’orario del risveglio mattutino resta fisso, almeno nei giorni di scuola.
Questo determina una sorta di costante deprivazione del sonno, con una perdita di circa 2-3 ore di sonno rispetto alle 9 ore stimate come necessarie per i bisogni fisiologici degli adolescenti.
La sonnolenza e gli attacchi di sonno causati dalla deprivazione e dalle irregolarità circadiane contribuiscono ai cali di performance e a rischi di incidenti stradali nei giovani
Durante l’adolescenza vi è anche un aumento del consumo di bevande alcoliche o caffeina, che contribuiscono a una cattiva igiene del sonno. La relazione tra uso di queste sostanze e l’insonnia è bidirezionale: la combinazione di problemi di sonno, eccessiva sonnolenza e scarse prestazioni scolastiche può portare i giovani ad aumentare il consumo di sostanze psicoattive, disfunzionali per il sonno, ma utilizzate come pratiche di “autocura”; i ragazzi possono usare stimolanti per aumentare la vigilanza e sostanze sedanti (alcol, marijuana) per attenuare i problemi di insonnia.
Un esempio di CBT per gli adolescenti tratta l’insonnia e l’eccessiva sonnolenza diurna con 6 sessioni di gruppo e trattamenti multicomponenziali (controllo dello stimolo, fototerapia, igiene del sonno, terapia cognitiva e tecniche di rilassamento). I risultati mostrano significativi miglioramenti nei principali parametri del sonno riportati dai diari, una riduzione della sonnolenza e una diminuzione dell’uso di droghe al follow-up dopo 12 mesi.
Le tecniche cognitivo-comportamentale usate per il trattamento dell’insonnia negli adulti, possono essere impiegate con gli adolescenti, ma vanno curati gli aspetti relativi al coinvolgimento dei partecipanti al trattamento. I vantaggi del CBT per gli adolescenti:
le insonnie giovanili hanno un esordio recente e quindi l’interruzione di comportamenti disfunzionali che perpetuano il disturbo del sonno è più semplice e sufficiente a evitare la cronicizzazione del problema;
la valutazione dei disturbi del sonno, spesso riferiti senza timore di stigma psicopatologico, rappresenta una significativa occasione di diagnosi e intervento precoce sugli eventuali disagi psicologici che possono accompagnare l’insonnia, aggravandola ed essendo a loro volta aggravati dalla perdita di sonno.

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