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Ciclo di vita aziendale e dinamiche settoriali


Il livello di indebitamento ottimale muta nel tempo; è diverso in ogni settore e cambia da impresa a impresa.
Il modello del trade-off si presta bene all’interpretazione delle politiche finanziarie delle aziende a sviluppo consolidato per le quali idealmente:
La capacità di generare reddito è ormai solida (e meno sensibile alla congiuntura economica del settore)
La variazione annuale di capitale circolante commerciale è contenuta
Le esigenze di investimento in capitale fisso non si discostano profondamente dal volume complessivo di ammortamenti effettuato in ciascun periodo.
L’utilizzo della capacità di indebitamento residua diviene una concreta possibilità per aumentare il valore economico grazie allo sfruttamento della deducibilità fiscale degli oneri finanziari.
Le aziende di maggiori dimensioni tendono infatti a fare maggiore ricorso al debito, a conferma della capacità di contenere il costo grazie a una maggiore disponibilità di garanzie.
Le aziende nella fase iniziale del ciclo di vita si caratterizzano al contrario per:
Necessità di mantenere un livello sostanzioso di capitale proprio a causa:
Della scarsa possibilità di sfruttare il vantaggio fiscale del debito
Degli elevati costi del dissesto finanziario
Della diffusa incapacità di far ricorso al capitale di debito da parte delle aziende “senza storia”:
Investimenti in capitale fisso eccedenti la normale quota di ammortamento iscritta in conto economico.
In questi casi il fabbisogno di capitale da raccogliere all’esterno può essere elevato poiché le fonti di copertura interne all’azienda (autofinanziamento e attività liquide) tendono ad essere insufficienti a far fronte al fabbisogno legato alla politica degli investimenti.
Allo stesso tempo è elevata l’esigenza di predisporre adeguate risorse finanziarie attraverso cui fronteggiare le incerte dinamiche competitive che caratterizzano i settori in continuo mutamento, e massima è la necessità di garantire un adeguato grado di flessibilità finanziaria.
E’ presumibile inoltre che nelle fasi iniziali del ciclo di vita le asimmetrie informative tra insiders ed outsiders siano molto elevate e che pertanto il ricorso al capitale esterno rischierebbe di diluire il valore del capitale azionario, incrementandone il costo.

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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