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Il racconto di fate e il rito

Il racconto di fate presenta un certo nesso con la sfera dei culti e con la religione e questi possono considerarsi un istituto => l’istituto della religione si manifesta in determinati atti di culto.
ENGELS  => ogni religione non è altro che il riflettersi   nelle teste degli uomini delle forze esteriori  che regnano sopra di essi nella vita quotidiana, è un riflesso nel quale le forze terrene  assumono la forma di forze soprannaturali.  Ma accanto alle forze della natura appaiono anche le forze sociali che si contrappongono all’individuo e regnano sopra di lui. Quindi la religione è un riflesso delle forze della natura e delle forze sociali, questo riflesso può essere duplice : può essere conosciuto e sfociare nei dogmi e nelle dottrine oppure può essere volitivo e sfociare in atti e azioni aventi per scopo di agire sulla natura e di soggiogarla -> riti e usanze. Rito e usanza non sono la stessa cosa:  la sepoltura degli uomini mediante la cremazione  è un usanza ma essa si circonda di rito.
Il racconto di fate ha conservato le tracce di molti riti e usanze es: la fanciulla che seppellisce le ossa della mucca e le annaffia, questa usanza o rito esisteva realmente.
Rispondenza diretta tra racconto di fate e rito: coincidenza del rito e dell’usanza col racconto di fate come nel racconto di fate si seppelliscono le ossa e nella realtà storica lo si faceva e come i figli del re che vengono rinchiusi in un sotterraneo e tenuti al buio come nella realtà storica.

Tratto da LE RADICI STORICHE DEI RACCONTI DI FATE di Selma Aslaoui
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