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Approccio concertativo o partecipato della progettazione


La conoscenza si basa sulle costruzioni di un osservatore e non sulla corrispondenza con la realtà esterna.
Il costruttivismo sostiene che ciò che definiamo realtà è un costrutto personale, un’interpretazione, un modo particolare di osservare, spiegare e rappresentarsi il mondo che è costruito attraverso l’esperienza e la comunicazione.
La realtà non sarebbe scoperta ma inventata.
I presupposti su cui si basa questo approccio sono:
• Il problema e l’ambiente non sono dati a priori come fatti oggettivi,
• Il processo di interazione tra i diversi attori coinvolti nel processo di progettazione prosegue in tutte le sue tappe,
• Pur condividendo un impianto logico comune, ogni attore continua ad essere portatore di aspettative, presupposti cognitivi e ad avere ampi margini di negoziazione.
In questo secondo approccio si parte da un’ipotesi di cambiamento di una data realtà che è confrontata, negoziata, concertata con i destinatari.
La rilevanza maggiore qui viene data alla fase dell’attivazione anche se esiste un’influenza reciproca tra le diverse tappe.
Alla base di questo approccio c’è la convinzione che i problemi sociali non sono caratterizzati da una causalità lineare, che esistono sempre più letture dei bisogni e più ipotesi interpretative, che il ruolo dei servizi e degli operatori non è quello di distribuire soluzioni, ma di “aiutare ad aiutarsi” promuovendo empowerment a livello individuale e di comunità.
Questo perché si pensa che i diversi soggetti hanno tutti un ruolo attivo, co-progettano: sono partecipi nella elaborazione di alcune scelte strategiche od operative.

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