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Dagli anni di piombo agli anni della fuga nel cinema italiano


Nel 1975 poco prima della morte di Pasolini, l’autore registra la vittoria della sinistra centrale come un chiaro segno di spoliticizzazione dell’Italia, altro non è se non un adattamento alla propria degradazione. Negli anni ottanta il cinema privilegerà questo aspetto mostrando la vittoria del privato sul pubblico, la celebrazione del consumismo superfluo e sulla perdita del valore di appartenenza ad una società civile. I tema del terrorismo sarà affrontato da pochi, sottolinearsi La tragedia di un uomo ridicolo (Bertolucci). Germana Margareth _Von Trotta proporrà con Anni di Piombo una visione diversa assumendo il punto di vista dei terroristi scandagliandone le ragioni psicologiche. Tuttavia in generale la tendenza è quella dell’evasione e dell’evitare l’argomento scottante del terrorismo che verrà trattato più avanti da un gruppo di giovani sceneggiatori.

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