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Definizione di registro linguistico


E’ esperienza comune constatare il diverso registro usato da ciascuno a seconda degli interlocutori con cui ci si trova ad interagire. Pensiamo alle differenze riscontrabili nella produzione linguistica di uno studente a seconda che parli con i genitori, con i propri coetanei o in ambiente accademico. L’utente modifica la propria lingua a seconda delle persone con cui interagisce, della situazione in cui agisce e dell’oggetto di cui parla.

Il registro è visto da Halliday come variazione funzionale della lingua per l’uso in relazione ad un contesto sociale ed è definito sulla base di tre variabili: tenore, campo e modo. Secondo la classificazione di Halliday, la lingua varia in relazione agli utenti, al loro ruolo ed alla loro posizione sociale (tenore), in relazione al tipo di azione sociale, a ciò che accade (campo); in relazione all’organizzazione simbolica della lingua, al ruolo che la lingua ha (modo).

Lo scritto e il parlato sono interpretati come variazioni di un continuum, intendendo per continuum un insieme di varietà. Non si ipotizzano confini nettamente definiti ma un succedersi di varietà discrete con possibili aree di sovrapposizione e di sfumature con un passaggio graduale che fa sì che la differenza sia minima fra varietà contigue e aumenti proporzionalmente procedendo verso gli estremi opposti del continuum.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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