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Il processo motivazionale non lineare


A rendere ancora più complesso il quadro del processo motivazionale, vi è una riflessione sul complesso ruolo dei processi cognitivi.
Alcuni meccanismi che possono rendere NON lineare il processo di elaborazione di informazioni:
1. La tendenza alla conferma --> teoria secondo la quale il soggetto cerca conferma delle proprie tesi e se quelle trovate sono coerenti con sua linea pensiero o aspettative, interrompe la ricerca
2. Optimistic bias --> errori secondo i quali il consumatore tende a percepire e rappresentare se stesso in forme più positive e rassicuranti di quanto farebbero gli altri.
3. Illusione di obiettività --> tendenza del consumatore a focalizzarsi su immagini e pensieri congruenti con la propria aspettativa
In considerazione di tutto ciò, l’individuo non è solo un insieme di sensazioni, ne un calcolatore che sceglie solo in base a calcolo costi-benefici, ne è solo animato da richiami accattivanti: è un insieme di tutto questo e di un continuo sforzo di ricerca di senso e significato.
Miller, Galanter e Pribram hanno disegnato un Plans and Structure of behaviour delineato con il modello TOTE.
Secondo questo modello, ogni azione è diretta verso uno specifico scopo e ogni volta che un individuo deve compiere un’azione, formula un piano di comportamento per ottenere lo scopo prestabilito.
Abbiamo una verifica iniziale della situazione contestuale (Test), seguita da una prima azione (Operate), che viene a sua volta controllata (Test): se il controllo è favorevole l’azione viene conclusa (Exit), in caso contrario si effettua una nuova operazione fino a raggiungere l’obiettivo.

Tratto da MANUALE DI PSICOLOGIA DEI CONSUMI di Priscilla Cavalieri
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