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Le difficoltà dell'analisi testuale

Le difficoltà dell'analisi testuale




Oltre ai problemi teorici che essa incontra, l’analisi testuale urta contro ostacoli concreti a monte e a valle dell’operazione di analisi stessa; per costituire a testo un film, bisogna innanzitutto mettere mano all’opera: studiare un film con un minimo di precisione pone sempre il problema della memorizzazione, e per aggirare questa difficoltà sono state proposte due strategie complementari, la costituzione di una descrizione dettagliata e il fermo-immagine.
a) Le fasi preliminari all’analisi. Un’analisi filmica presuppone due condizioni: la costituzione di un modello intermedio tra l’opera stessa e la sua analisi, e la modificazione più o meno radicale delle condizioni di visione del film. Bellour ha sottolineato questo paradosso dell’analisi filmica che non può costituirsi se non nella distruzione della specificità del proprio oggetto, ma non è soltanto il testo filmico ad essere introvabile, è l’opera stessa ad esserlo a più livelli. L’opera filmica è innanzitutto prosaicamente difficile da trovare, e questo primo accesso all’opera dimostra fino a qual punto l’analista dipenda dall’istituzione; non basta aver visto il film, bisogna rivederlo ma anche poterlo manipolare per selezionare dei frammenti, operare degli accostamenti tra successioni di immagini non immediatamente consecutive, confrontare l’ultimo piano al primo, ecc.
b) Portata del metodo in situazione didattica. Se l’opera filmica è assente mentre si legge un’analisi testuale, essa è invece presente in situazione didattica, che riposa sull’analisi concreta delle unità di significato, discernibili durante la percezione del film, che essa subordina al proprio ritmo componendone ogni fase; essa ha lo scopo di chiarire il funzionamento significante del film e di dare un volto concreto alle figure del linguaggio cinematografico.
c) Difficoltà dell’indagine, problemi della citazione. Anche se l’uso dell’orale si rivela particolarmente produttivo nella pratica dell’analisi filmica, il progresso di questa necessita tuttavia del ricorso allo scritto; l’analisi testuale suppone dunque la pubblicazione di testi. A causa della difficoltà della trascrizione del film, L’analisi testuale si trova obbligata a ogni istante a mettere in campo una quantità di riferimenti che ne appesantisce considerevolmente il procedere; inversamente, la semplice allusione accresce l’opacità della dimostrazione. La strategia di scrittura dell’analisi filmica deve sforzarsi di realizzare un difficile equilibrio tra il commento critico propriamente detto e degli equivalenti di citazioni filmiche, sempre deludenti(frammenti di découpage, riproduzioni di fotogrammi, ecc.); esiste tuttavia una maniera radicale di dominare l’eterogeneità tra il linguaggio critico e il linguaggio oggetto di analisi, e consiste nell’utilizzazione del film stesso come supporto di analisi del cinema: il cinema didattico non ha alcun problema a citare estratti di altri film, gli è sufficiente riprodurli come fa un’analisi critica che cita un testo letterario.

Tratto da ESTETICA DEL FILM di Nicola Giuseppe Scelsi
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