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Il consumo di alcol in Italia


Una distinzione classica è quella che identifica aree caratterizzate da cultura “bagnata” e aree caratterizzate da cultura “asciutta”. Le culture di primo tipo sono proprie dei paesi mediterranei in cui l'assunzione di alcol (e di vino in particolare) fa parte a pieno titolo delle abitudini alimentari quotidiane delle famiglie e non desta particolari preoccupazioni né condanne sociali; nelle culture “asciutti” - proprie dei paesi nord europei – generalmente si assume alcol lontano dai pasti  e nei fine settimana. A questi diversi modelli di consumo corrispondono anche due diversi modelli di conseguenze sociali e sulla salute del consumatore: nelle culture bagnate il peso della mortalità e della morbilità è sostenuto quasi interamente dalle patologie di tipo cronico-degenerativo (cirrosi innanzitutto), mentre nelle culture asciutte sono le patologie e gli eventi acuti (incidenti stradali, omicidi, risse, ...) ad avere la prevalenza.
A partire dalla fine degli anni '90 in Italia, sembrano ormai convivere due modelli di consumo di alcol: uno giovanile ricreazionale, omologato sui comportamenti dei coetanei nord europei, e l'altro dell'adulto, ancorato invece agli stili tradizionali nutrizionali.

Tratto da IL CONSUMO DI SOSTANZE PSICOATTIVE OGGI di Angela Tiano
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