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Oggetti di prestigio e beni di consumo


Con gli sviluppi dell’etnografia, divenne evidente che anche gli altri popoli avevano dei modi di produrre delle risorse, di farle circolare e di fissare criteri di accesso ad esse, cioè di controllarne l’utilizzazione da parte di determinati individui o gruppi piuttosto che altri.
Furono soprattutto le ricerche sul campo di Bronislaw Malinowski nell’arcipelago delle Trobriand a costituire la base per gli studi antropologici sulle economie “arcaiche”.
Malinowski ebbe modo di studiare una particolare forma di scambio, chiamato  kula.
Gli abitanti della Trobriand e degli arcipelaghi limitrofi intraprendevano periodicamente traversate per incontrarsi con gruppi coi quali mantenevano da lungo tempo una relazione di scambio. Circolavano, e circolano ancora oggi, due tipi di oggetti: collane di conchiglie rosse e braccialetti di conchiglie bianche. Tra queste isole, le conchiglie circolavano in senso orario e i braccialetti in senso inverso. Gli oggetti appartenenti a una categoria potevano essere scambiati solo con oggetti dell’altra categoria.
Gli scambi rituali erano seguiti da scambi profani, durante i quali i gruppi trattavano la cessione di oggetti di uso corrente: strumenti, armi, reti da pesca, alimenti ecc.
Lo scambio rituale aveva lo scopo di ribadire la relazione di collaborazione e amicizia tra partner economici abituali, rinsaldando rapporti tra gruppi e individui tra loro lontani.

Non tutti però potevano entrare nel circuito kula: la partecipazione allo scambio rituale era una prerogativa di pochi.
Nell’area delle Trobriand e degli arcipelaghi vicini, c’è un termine, keda (via, sentiero), con il quale i locali si riferiscono al cammino percorso dai beni che entrano nello scambio kula. Il termine keda ha però altri significati, poiché viene impiegato in riferimento al complesso delle relazioni che legano gli individui e i loro gruppi in questa rete di relazioni prodotta dal movimento stesso degli oggetti.
Keda è un termine che infatti rinvia alle relazioni che gli oggetti incorporano e alla ricchezza, al potere e alla reputazione di coloro che li possiedono.
I keda, tuttavia, possono anche dissolversi, per i più svariati motivi. Quando questi circuiti si disgregano, alcuni partner possono entrare, con gli oggetti al momento in loro possesso, in altri keda, mentre alcuni non riescono a ricostituire circuiti analoghi rimanendone per sempre al di fuori.   
Cambiando circuito, beni con lunghe storie di scambio alle spalle possono vedere azzerata la propria “memoria” e perdere valore. Infatti, ciò che più conta nella costituzione del valore di questi oggetti è la serie cumulativa di transazioni che tali oggetti portano con sé, segno della solidità e della continuità delle relazioni sociali tra gli individui coinvolti.
Questo esempio permette di capire la stretta relazione che si instaura tra circolazione di risorse materiali e simboliche e l’acquisizione di prestigio e potere.

Tratto da ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE di Anna Bosetti
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