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La memoria collettiva


L’insieme dei quadri di pensiero, delle rappresentazioni dello spazio del tempo, dei moli di classificare il mondo costituisce quella che Halbwachs (1925-1950) ha chiamato memoria collettiva. È stato uno dei membri più importanti della scuola di Durkheim, e ha ripreso e approfondito l'analisi delle rappresentazioni collettive, sostenendo che l'applicazione di ricordi è mediata da categorie a priori, da quadri che hanno un'origine sociale, che dipendono cioè dall'appartenenza a un gruppo e dal fatto di condividere con altri una stessa esperienza. Non solo la memoria di ciascuno è stimolata dai rapporti che intrattiene con altre persone, ma è interamente una costruzione sociale, nel senso che vi confluiscono più memorie collettive. L'idea di Halbwachs è che la memoria operi attraverso la ricostruzione e selezione del passato in funzione del presente. La memoria di una nazione, di un gruppo sociale, da forma dai ricordi individuali e svolge la funzione di dare continuità e coesione alla vita collettiva. Le cerimonie e i rituali pubblici che vengono celebrati periodicamente, servono per rinnovare la partecipazione dei cittadini e rinforzare i legami sociali.
L'analisi dei modi in cui le società si ricordano, si è arricchita notevolmente negli anni recenti, mettendo a fuoco dinamiche complesse che sottolineano gli aspetti conflittuali del processo di costruzione della memoria collettiva.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI di Manuela Floris
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