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Fasi del processo di pianificazione strategica


1) analisi dei condizionatori strutturali (interni ed esterni) e definizione della visione aziendale

2) analisi della struttura della concorrenza “allargata” e focalizzazione delle minacce e delle opportunità. [v. Modello porter].[ -> le prime due fasi rappresentano l’”analisi strategica”]

3) identificazione e sviluppo degli obiettivi strategici e delle politiche aziendali funzionali (finanziarie, del personale, commerciali, etc) al loro conseguimento (che supporteranno le strategie). In pratica lo sviluppo della strategia consiste in un’attenta analisi riguardante: le responsabilità, passi o obiettivi intermedi per raggiungere il risultato, risorse da dedicare all’obiettivo.

4) predisposizione dei piani e programmi operativi, che racchiudono indicazioni specifiche sui risultati da raggiungere e sullo svolgimento preventivato delle attività che contribuiscono alla realizzazione delle strategie. Considerando la natura dei pubblici servizi, un posto centrale nell’ambito dei programmi operativi è occupato dal programma di sviluppo della capacità produttiva delle imprese interessate dall’applicazione del principio del “servizio universale”. Alla definizione di quetso programma si arriva partendo da un bilancio attuale della capacità produttiva, confrontato con lo sviluppo previsto della domanda espressa dal mercato [Disponibilità e Richieste]. Una volta determinato il saldo delle capacità produttive aggiuntive di cui dotarsi è possibile definire i programmi di realizzazione dei nuovi impianti, esplicitando: le soluzioni tecniche prescelte e i tempi di realizzazione e i risultati (effetti) previsti in termini di capacità produttiva e/o di qualità del servizio. Il complesso dei progetti di investimento in nuovi impianti viene parallelamente analizzato nella propria dimensione economica. A questo proposito vengono predisposti i budget: degli investimenti, economico-patrimoniale, finanziario. Generalmente i programmi operativi delle imprese di servizi pubblici si caratterizzano in quanto: sono predisposti a cadenza annuale (in base a un meccanismo di slittamento, fermo restando la durata del programma generalmente di 4-5 anni); sono più analitici per il primo anno compreso nel programma e via via più sintetici negli anni che seguono.

5) adeguamento delle risorse sulla base del bilancio tra risorse necessarie e risorse disponibili. Laddove le risorse richieste siano > di quelle attualmente disponibili (caso più frequente) possono verificarsi due soluzioni: se esistono fondate possibilità di adeguamento  -> l’impresa deve specificare tempi, modalità e costi delle risorse supplementari; e il piano può essere convalidato; se non sussistono possibilità di adeguamento delle risorse (per varie ragioni),  ->  l’azienda dovrebbe riconsiderare gli obiettivi prefissati, portandoli a un livello più basso, che richiede quindi minori risorse. Molto spesso nelle imprese di servizi pubblici però, nonostante sia palese l’insufficienza di risorse e le difficoltà esistenti nel reperirle, vengono tenuti fermi –almeno formalmente- gli obiettivi prefissati; in questi casi l’equilibrio viene raggiunto sacrificando la qualità e l’efficienza del servizio prestato.

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